Il ginocchio è una delle articolazioni più grandi del nostro corpo e anche una delle più soggette ad artrosi.
È formato da diversi elementi – ossa, legamenti, tendini e cartilagine – che insieme costituiscono un meccanismo perfetto.
Ha il compito fondamentale di reggere tutto il nostro peso e di permettere di muoversi con libertà e stabilità.
Se qualcosa smette di funzionare correttamente il ginocchio va incontro ad infiammazioni ed usura.
Con il passare del tempo può essere colpito da artrosi, una patologia cronica molto diffusa che si manifesta con una combinazione di dolore e difficoltà di movimento.
Per questo motivo è fondamentale alleviare il disagio e ridare al ginocchio la piena funzionalità.
In questo articolo vediamo nel dettaglio:
1 – Qual è la cura migliore per l’artrosi del ginocchio?
2 – Ci sono esercizi da evitare se soffri di artrosi?
3 – Cosa causa il gonfiore dopo l’operazione?
4 – L’intervento di protesi è coperto da assicurazione sanitaria?
1 – Qual è la cura migliore per l’artrosi del ginocchio?
La scelta della terapia è una decisione che viene presa in sede di visita tra paziente e medico valutando tutte le possibilità.
L’artrosi delle ginocchia è una malattia della cartilagine, che tende a cedere e a consumarsi un poco alla volta, si assottiglia, si frammenta: negli stadi avanzati le ossa non riescono più a scorrere le une sulle altre e l’articolazione diventa rigida.
È una delle malattie più comuni interessa circa il 16% della popolazione. I dati aumentano con l’età: tra gli over 75 circa il 68% delle donne ed il 48% degli uomini dichiarano di soffrirne.
La malattia può aggravarsi in caso di forte sovrappeso e di lavori usuranti e il dolore può comparire anche a riposo: è potenzialmente invalidante e se non trattata adeguatamente, rischia di portarti ad una totale infermità.
Nelle fasi iniziali solitamente si procede con un trattamento conservativo – farmaci antidolorifici o antinfiammatori, integratori, fisioterapia, crioterapia – che aiutano a ridurre il dolore e il gonfiore.
Anche una dieta sana ed equilibrata permette di diminuire il sovraccarico sulle articolazioni.
La fisioterapia è uno dei rimedi più utilizzati in grado di alleviare il problema; l’esercizio fisico leggero e controllato inoltre può contribuire a rafforzare i muscoli delle gambe.
Di fronte ai casi gravi di artrosi questi trattamenti non riescono ad eliminare la sintomatologia e soprattutto il dolore in modo definitivo.
Diventa quindi necessario procedere con la sostituzione per guarire definitivamente.
La chirurgia protesica è un intervento di gran successo che dà ottimi risultati sul dolore e sull’autonomia dei pazienti, nonché sulla velocità di recupero.
Con l’intervento hai una soluzione che ti garantisce un miglioramento della qualità della vita e che ti permette di iniziare a muoverti fin da subito senza alcun dolore.
Se vuoi approfondire l’intervento, leggi anche quest’articolo.
2 – Ci sono esercizi da evitare se soffri di artrosi?
Se dopo un’approfondita visita ti è stata diagnosticata l’artrosi, è utile sapere quali esercizi e quali sport sono da evitare per non peggiorare il dolore causato dall’infiammazione.
Ci sono 2 esercizi che concorrono a peggiorarlo se non hai ancora fatto l’intervento protesico.
1. Squat e Affondi
Mettono a dura prova le ginocchia affaticando e rischiando di peggiorare soltanto il dolore.
2. Leg Extension – Pressa per le gambe
È un attrezzo comune nelle palestre, ma non è l’ideale per chi soffre di artrosi al ginocchio, perché il peso può esercitare una pressione eccessiva sulle ginocchia e peggiorare i sintomi.
Questi movimenti possono aumentare anche l’usura delle articolazioni.
Ci sono anche alcuni sport a cui fare attenzione se hai dolore al ginocchio.
Tutti quelli che comportano la corsa possono mettere a repentaglio la salute dell’articolazione: basket, pallavolo, football americano, rugby, sollevamento pesi e del tennis.
Anche tutte le attività ad alto impatto, ad esempio saltare, possono aumentare il dolore e danneggiare ancor di più l’articolazione.
Anche uno sport come il calcio, in cui ci sono frequenti contatti, cambi di direzione che sollecitano crociati o menischi, nel tempo possono favorire la comparsa di artrosi.
Vuoi sapere invece quali sport sono adatti alla tua patologia?
Scoprili in questo articolo.
3 – Cosa causa il gonfiore del ginocchio dopo l’operazione?
Molti pazienti dopo l’intervento sperimentano un gonfiore intorno al ginocchio.
È una conseguenza comune ed è causata dall’accumulo di liquidi e sangue nei tessuti intorno all’articolazione, alla coscia o al polpaccio, che può verificarsi anche quando l’intervento viene eseguito perfettamente.
Ed è assolutamente normale per diverse ragioni.
L’intervento chirurgico determina una trauma sui tessuti coinvolti che reagiscono con edema e gonfiore ma anche lividi.
Anche i vasi sanguigni intorno all’area possono essere danneggiati, causando la fuoriuscita di liquido nei tessuti.
Per diminuire il gonfiore puoi:
- Riporre e tenere la gamba alta, per ridurre la quantità di liquido che si accumula nel ginocchio;
- Applicare ghiaccio all’area interessata per 20 minuti alla volta più volte al giorno; utile anche la crioterapia avanzata con Game Ready o CryCuff.
- Assumere farmaci antidolorifici e antiedemigeni.
Monitorare il livello di gonfiore e intervenire per ridurlo è essenziale per non peggiorare la situazione e rischiare complicazioni come infezioni o coaguli di sangue.
Come prevenire il gonfiore dopo l’intervento?
Le misure preventive da mettere in atto sono multidisciplinari.
Un buona preospedalizzazione che prepara all’intervento seguito da un intervento mini-invasivo con attenzione al controllo del sanguinamento intraoperatorio.
Così come l’utilizzo di moderne strategie farmacologiche per la gestione del sanguinamento e dell’edema e le moderne strategie anestesiologiche.
Anche una fisioterapia corretta per riattivare il drenaggio venoso e linfatico e mantenere il ginocchio in movimento aiuta i muscoli delle gambe: nel post operatorio immediato è importante trovare un equilibrio tra riposo ed esercizio.
Una ginnastica pre-operatoria invece può semplificare il recupero dopo l’intervento, così come mantenere un peso corretto attraverso una dieta ben bilanciata.
Approfondisci in quest’altro articolo.
4 – L’intervento di protesi è coperto da assicurazione sanitaria?
Una delle cose che puoi verificare prima dell’intervento è se la tua assicurazione sanitaria copre o meno la procedura.
Soltanto in questo modo puoi scegliere, in completa serenità, quando e con chi affrontare l’intervento.
In Italia infatti la maggior parte dei piani di assicurazione sanitaria coprono tutti i costi.
È possibile eseguire alcuni differenti interventi chirurgici che prevedono la sostituzione protesica totale o parziale del ginocchio:
- Nelle forme più avanzate di artrosi con grave usura dell’articolazione, compromissione dei legamenti e grave deformità dell’arto inferiore, è indicato l’intervento di protesi totale, cioè la sostituzione di tutta l’articolazione.
- In caso di forma localizzata di artrosi può essere sufficiente protesizzare un solo compartimento dell’articolazione, preservando tutte le altre strutture non interessate da patologia degenerativa: in questo caso si parla di protesi monocompartimentale.
L’obiettivo è sempre ripristinare la piena mobilità articolare ed eliminare la sensazione dolorosa.
La maggior parte dei pazienti che si sottopongono a un intervento di sostituzione del ginocchio fa ritorno a casa in 3-5 giorni con una terapia fisioterapica da proseguire che aiuterà a recuperare la forza e la gamma di movimenti.
Quanto costa l’intervento?
Il costo dell’intervento varia in base a una serie di fattori, come il tipo di procedura da eseguire, l’esperienza del chirurgo, il luogo dell’intervento e la modalità con cui viene svolto il servizio.
L’intervento può essere eseguito privatamente, oppure tramite assicurazione sanitaria, o anche mediante il sistema sanitario nazionale (S.S.N.).
Attraverso la copertura con l’assicurazione sanitaria può prenotare privatamente il tuo intervento e decidere in quale settimana essere operato, solitamente entro una ventina di giorni.
Se vuoi, leggi qui una testimonianza di come è cambiata la vita di un paziente dopo l’intervento.
O puoi contattare, per qualsiasi informazione, il Dr. Vanni Strigelli, chirurgo iper specializzato nella cura di questa patologia.