chirurgia mini invasiva

Tutti i vantaggi di una chirurgia mini invasiva

Una chirurgia mini invasiva senza cateteri e senza drenaggi per un paziente più autonomo e non più un malato.

La chirurgia mini-invasiva è un insieme di tecniche nate negli ultimi quarant’anni, anche se la ricerca e lo studio risalgono al XIX secolo.

Da sempre i chirurghi in tutto il mondo hanno cercato di affinare le tecniche chirurgiche per permettere al paziente un miglior recupero ed per diminuire il tempo di guarigione. 

Questo e’ particolarmente importante in una chirurgia funzionale come quella ortopedica dove gli interventi negli anni passati prevedevano lunghi periodi di allettamento e gessi.

Solo più recentemente e’ stato compreso come un recupero rapido è possibile non solo utilizzando tecniche chirurgiche mini invasive, ma anche ponendo attenzione alla medicina perioperatoria (controllo del dolore e del sanguinamento) ed all’aspetto psicologico del paziente. 

Una chirurgia senza cateteri e senza drenaggi significa un paziente più autonomo e meno ‘medicalizzato’.

Non un malato ma un paziente.

Ma in cosa consiste?

In una serie di procedure che permettono lo svolgimento di una procedura chirurgica attraverso pochi centimetri e di vie di accesso in grado di ridurre al minimo il trauma dell’operazione. 

Rispetto alla chirurgia tradizionale, a cielo aperto, che prevede un taglio di parecchi centimetri, questa tecnica permette di raggiungere l’area di intervento con fori di piccole dimensioni, riduce il trauma per il paziente, si ha un minor rischio di infezioni e sanguinamento e, di conseguenza, si accorcia il tempo di ricovero e la riabilitazione.

In questo articolo parleremo nel dettaglio di:

  1. La chirurgia mini invasiva del ginocchio
  2. In cosa consiste la tecnica mini invasiva nella protesi dell’anca
  3. Intervento mini invasivo dell’alluce valgo
  4. I tempi di recupero con la chirurgia mini invasiva

1 – La chirurgia mini invasiva del ginocchio

Il ginocchio è una delle articolazioni più soggette all’artrosi, una patologia che causa rigidità nei movimenti e dolori intermittenti, e che limita la quotidianità.

Il concetto di protesi al ginocchio mini invasiva, oltre al vantaggio estetico, mira soprattutto ad un minore trauma chirurgico ed un recupero veloce del paziente.

È una gestione complessiva del paziente meno invasiva: parte da un minor trauma chirurgico verso i tessuti, riduce le perdite ematiche ed il dolore post-operatorio e soprattutto, accelera il recupero del paziente dopo l’intervento.

È attuabile in tutti i pazienti sottoposti ad una protesi, sia parziale che totale, ed è “percepita” come più fedele all’anatomia e alla biomeccanica dell’organismo.

L’intervento mini invasivo al ginocchio

La gonartrosi grave che non risponde più ai farmaci in termini di dolore, rigidità e gonfiore, può essere risolta con un intervento di chirurgia protesica mini invasiva.

L’intervento consiste nel sostituire la cartilagine e l’articolazione danneggiata dall’artrosi o parte di essa con una protesi personalizzata di ultima generazione.

La chirurgia mininvasiva rispetta i tessuti molli (tendini, legamenti muscoli) dell’organismo e permette un rapido recupero funzionale.

Si ricorre all’impianto di una protesi totale mini invasiva se il ginocchio è danneggiato in tutti e tre i suoi comparti (femoro-tibiale mediale, laterale e femoro-rotuleo).

Si interviene con una protesi monocompartimentale in alcuni pazienti, quando l’artrosi si sviluppa in una sola zona del ginocchio.

E’ una protesi mininvasiva che va a sostituire il solo compartimento danneggiato: prevede uno stress chirurgico minore, con minore perdita di sangue, minore dolore e ripresa funzionale più rapida.

Inoltre la parte di articolazione sana viene salvata.

Il rispetto per il paziente

Fondamentale, in questa nuova tecnica, è che si lavora sul benessere psicofisico del paziente.

Prima dell’intervento, l’approccio mini invasivo prevede l’educazione e la preparazione fisica della persona: l’informazione, permette una maggiore partecipazione e motivazione all’intervento chirurgico.

La preparazione fisica permette di limitare la perdita di massa muscolare inevitabile dopo un intervento chirurgico.

L’intervento di protesi al ginocchio mini invasivo prevede l’utilizzo di protesi moderne, resistenti e tecnologicamente avanzate, su misura del paziente.

Rispetto alla chirurgia tradizionale, quella mini invasiva presenta numerosi vantaggi: in particolare, si riducono:

  • I tempi di intervento, degenza, riabilitazione e recupero;
  • L’incisione e, di conseguenza, cicatrice meno evidente;
  • Sanguinamento durante e dopo l’operazione;
  • Il trauma ed il dolore;
  • Complicanze post-operatorie, es. infezioni.

Questi vantaggi massimizzano la velocità di recupero del paziente: la guarigione completa avviene all’incirca nell’arco di 2-3 mesi ma il ritorno ad una vita autonoma è rapido.

Vuoi saperne di più? Leggi anche questo articolo.

2 – In cosa consiste la tecnica mini invasiva nella protesi dell’anca

L’artrosi dell’anca è una patologia degenerativa cronica, caratterizzata dal progressivo deterioramento della cartilagine articolare; ne consegue un attrito patologico nei movimenti articolari e quindi la rigidità ed il dolore.

Inizialmente, i trattamenti possono essere conservativi, come ad esempio la perdita di peso, cicli di fisioterapia, trattamenti farmacologici e infiltrazioni.

Quando la malattia peggiora ed il dolore è presente anche a riposo, l’unica soluzione definitiva per la guarigione è la chirurgia di protesi dell’anca.

Grazie a nuove metodiche chirurgiche, alle protesi articolari di ultima generazione e di dimensioni ridotte, è oggi possibile intervenire con la chirurgia mini-invasiva e accelerare il ritorno alla vita quotidiana.


La chirurgia mini invasiva dell’anca

La sostituzione protesica dell’anca con la chirurgia mini invasiva è un intervento sicuro, veloce con tempi di recupero rapidi.

Permette di impiantare con successo le protesi d’anca attraverso un’incisione di piccole dimensioni, circa 8-12 cm, solitamente chiusa con la colla.

Incidendo una minore porzione di pelle rispetto alla chirurgia tradizionale, con un minor interesse dei muscoli e tendini, la tecnica mini-invasiva riduce il dolore ed il sanguinamento, ripristina la mobilità e permette di tornare alla vita normale rapidamente.

Le tecniche moderne mini-invasive prevedono anche l’utilizzo di protesi più piccole e personalizzate, tecniche moderne di terapia del dolore, e per ridurre il sanguinamento, oltre a protocolli di riabilitazione rapida che consentono un recupero immediato della deambulazione.

Quali sono i vantaggi della chirurgia mini invasiva

I risultati della chirurgia protesica dell’anca sono eccellenti e duraturi nel tempo e garantiscono:

  • Cicatrice chirurgica piccola;
  • Risparmio di osso, muscoli e cartilagine;
  • Minor dolore;
  • Minor sanguinamento;
  • Recupero rapido;
  • Protesi personalizzata;
  • Minor permanenza in ospedale.

La durata media di un impianto realizzato a regola d’arte, in un paziente che pratica uno stile di vita corretto, è superiore ai 25 anni.

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3 – L’intervento mini invasivo dell’alluce valgo

L’alluce valgo è una patologia comune del primo dito del piede, che può causare dolore e difficoltà a camminare.

La patologia tende a peggiorare nel tempo coinvolgendo anche le altre dita del piede che possono incurvarsi o deviare anche esse lateralmente.

Ad oggi, si può curare ed operare con la tecnica mininvasiva che permette tempi di recupero davvero rapidi.

La sintomatologia può variare da persona a persona: dolore al secondo dito, oltre che all’alluce; importanti deformità senza dolore significativo; un violento dolore, senza deformità notevoli.

Inizialmente, un trattamento conservativo ( antidolorifici e antinfiammatori, tutori, plantari, calzature idonee) può alleviare il dolore e il disagio, ma non può impedire un peggioramento nel corso del tempo.

La soluzione arriva dalla chirurgia mini invasiva

Per eliminare il dolore e tornare a indossare qualsiasi tipo di scarpe, è possibile intervenire sull’alluce valgo con tecniche minimamente invasive, che correggono il difetto e permettono di tornare alle abitudini quotidiane senza dolore.

L’intervento consiste nel rimodellare il piede attraverso micro incisioni puntiformi.

L’intervento, della durata di circa 10-15 minuti, in anestesia locale, è indolore e assicura risultati affidabili e riproducibili.

La correzione mini-invasiva o percutanea dell’alluce valgo è una tecnica chirurgica che prevede la realizzazione di 2 o 3 micro incisioni (puntiformi) per eseguire le osteotomie correttive senza eseguire incisioni.

Quando la problematica non è grave, non sono necessari mezzi di sintesi, ma solo un bendaggio ed una scarpa con suola piatta.

Nei casi di valgismo grave, sarà utilizzato un mezzo di sintesi e talvolta l’intervento percutaneo può non essere possibile.

I benefici della chirurgia mini invasiva dell’alluce valgo

I benefici apportati da questa tecnica sono numerosi:

  • Riduzione del dolore post-operatorio;
  • Minor sanguinamento e gonfiore;
  • Recupero rapido dall’intervento;
  • Nessun mezzo di sintesi come placche, viti o fili metallici;
  • Basta un bendaggio ed una scarpa con suola piatta;
  • Velocità di tempo chirurgico, 10-15 minuti;
  • Nessuna cicatrice;
  • Deambulazione immediata;
  • Minima tumefazione post-operatoria;
  • Complicanze post-operatorie ridotte al minimo;
  • Rispetto dei tessuti.

Scopri tutto quello che c’è da sapere sull’intervento dell’alluce valgo in questa pagina.

4 – I vantaggi nel recupero con la chirurgia mini invasiva

Chi deve sottoporsi ad una chirurgica protesica, vuole prevedere quali saranno i tempi di recupero necessari per ricominciare le normali attività.

Tempi che sono sempre più brevi grazie alla tecnica mininvasiva, che rappresenta un’alternativa valida per il paziente e garantisce un ottimo risultato funzionale.

La chirurgia mininvasiva rispetta i tessuti dell’organismo e permette un rapido recupero funzionale, oltre ad una riduzione delle complicanze.

Cosa prevede la procedura mini invasiva?

Prima di un qualsiasi intervento, l’approccio mini invasivo prevede l’educazione e la preparazione fisica della persona: l’informazione permette una maggiore partecipazione e motivazione all’intervento, mentre la preparazione fisica consente di limitare la perdita di massa muscolare inevitabile dopo un intervento chirurgico.

L’intervento di protesi mini invasiva prevede l’utilizzo di protesi, più piccole, resistenti e tecnologicamente avanzate, ed uno studio preoperatorio dell’articolazione che permette di selezionare l’impianto protesico che meglio si adatta al singolo paziente.

In particolare, si riducono:

  • I tempi di intervento, degenza, riabilitazione e recupero;
  • Dolore, grazie ad una migliore terapia post-operatoria;
  • L’incisione ridotta e, di conseguenza, cicatrice meno evidente;
  • Colla, per una migliore guarigione cutanea;
  • Sanguinamento durante e dopo l’operazione;
  • Complicanze post-operatorie, es. infezioni.

Tutta ciò velocizza al massimo la guarigione del paziente.

Il principio alla base è che è fondamentale prendersi cura della persona a 360°, preparandola alla chirurgia dal punto di vista medico e riabilitativo.

Quali sono i benefici?

I benefici immediati:

  • Un minimo impatto: significa fare un’incisione lunga quanto basta. Non solo nella tecnica mini-invasiva la ferita cutanea è di ridotte dimensioni, ma sono salvaguardati muscoli legamenti ed altre strutture importanti per la completa funzione dell’articolazione.
  • Minor sanguinamento: dalla ferita ridotta consegue minor perdita ematica, nessun bisogno di trasfusioni di sangue e una cicatrice meno evidente. Vi sono strategie farmacologiche ed anestesiologiche di controllo del sanguinamento, come mantenere la pressione bassa, non utilizzare drenaggi chirurgici, fare una buona emostasi.
  • Mobilizzazione immediata: il paziente può tornare a camminare dopo poche ore il giorno stesso dell’intervento, non perde mai l’autonomia. Così come cammina il giorno prima dell’intervento, così camminerà il giorno dopo.
  • Ruolo attivo del paziente nel recupero: il paziente stesso è parte attiva del suo recupero, grazie anche a MyMobility, un’applicazione che lo segue nella riabilitazione passo per passo.

La mini invasività diventa un concetto allargato, che acquista davvero un forte impatto se affiancato ad una gestione medica e fisioterapica specialistica. 

La gestione multidisciplinare del paziente prima, durante e dopo l’intervento, riduce fortemente lo stress psico-fisico ed il dolore post-operatorio ed agevola la ripresa

I tempi di recupero dall’intervento protesico mini invasivo

I moderni protocolli riabilitativi prevedono che il paziente non smetta mai con le normali attività quotidiane; non e’ necessario recuperare la propria autonomia funzionale dopo l’intervento perchè questa non viene mai persa. 

Ci’ permette di poter tornare velocemente ad un equilibrio psico fisico e permette al paziente di affrontare con serenità l’intervento. 

La fisioterapia è fondamentale nel processo di cura perché permette di ritornare ad uno stato di completa indipendenza in tempi davvero brevi. 

Il paziente non subisce passivamente l’azione del fisioterapia ma, al contrario, è partecipe nel processo di riabilitazione. 

Il fisioterapista diventa guida e coach del paziente.

Oggi, grazie alle attuali tecniche chirurgiche, alle nuove protesi, e all’approccio definito Rapid Recovery, il paziente si alza ed inizia a muoversi, con l’aiuto di ausili, poche ore dopo il giorno stesso dell’intervento.

Gli obiettivi della riabilitazione, che inizia fin da subito, sono:

  • Controllo del dolore;
  • Prevenzione delle complicanze da immobilizzazione;
  • Ottenere un’adeguata mobilità;
  • Rinforzare i muscoli;
  • Camminare autonomamente;
  • Raggiungere l’indipendenza nelle attività della vita quotidiana.

Ti interessa avere maggiori informazioni riguardo la chirurgia mini invasiva? 

Contatta il Dr. Vanni Strigelli per una prima consulenza.