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Chirurgia mini invasiva del ginocchio: torna a camminare in un giorno

La chirurgia mini invasiva del ginocchio come soluzione efficace per una guarigione veloce e completa

Il ginocchio è l’articolazione che sostiene gran parte del peso corporeo ed è una delle più soggette all’artrosi, causata dalla degenerazione della cartilagine.

A lungo andare, infatti, la cartilagine si assottiglia sempre di più fino a consumarsi completamente.

I sintomi principali dell’artrosi del ginocchio sono rigidità nei movimenti e dolori intermittenti, che rischiano di limitare le attività della giornata, come camminare, lavorare, fare le scale, dormire, o anche solo stare in piedi. 

Quando il dolore è così forte da impedire anche i movimenti più semplici, è possibile rivolgersi ad uno specialista ortopedico. 

La prima visita è fondamentale per capire lo stato della situazione e scegliere la soluzione più adatta con trattamenti sicuri come:

  • Protesi totale di ginocchio;
  • Protesi parziale di ginocchio;
  • Terapia conservativa.

In Toscana si può tornare velocemente alle abitudini quotidiane senza dolore grazie ad un sistema, chiamato Rapid Recovery, e alla chirurgia mini invasiva del ginocchio.

Il concetto di protesi al ginocchio mini invasiva, oltre al vantaggio estetico, mira soprattutto ad un minore trauma chirurgico ed un recupero veloce del paziente.

Intesa come una gestione complessiva del paziente meno invasiva, parte da un minor trauma chirurgico verso i tessuti, riduce le perdite ematiche ed il dolore post-operatorio e soprattutto, mira ad accelerare il recupero del paziente dopo l’intervento di protesi di ginocchio. 

Questo approccio mininvasivo è attuabile in tutti i pazienti sottoposti ad una protesi al ginocchio, sia parziale che totale. 

La protesi mini invasiva viene “percepita”come meno estranea, più fedele alla anatomia e alla biomeccanica dell’organismo.

La chirurgia

L’artrosi che non ha ancora raggiunto un elevato grado di degenerazione può essere curata con infiltrazioni e terapie.

La gonartrosi grave, invalidante, che non risponde più ai farmaci in termini di dolore, rigidità e gonfiore, può essere risolta con un intervento di chirurgia protesica mini invasiva.

L’intervento consiste nel sostituire la cartilagine e l’articolazione danneggiata dall’artrosi o parte di essa con una protesi personalizzata di ultima generazione.

La scelta del tipo d’impianto dipende infatti dal tipo di artrosi, dall’età del paziente e dal suo livello di attività, ma anche dalla qualità dell’osso. 

La maggior parte dei legamenti e dei tendini sono lasciati al loro posto e permettono un movimento naturale del ginocchio.

A seconda delle condizioni del paziente, è possibile impiantare una protesi ginocchio totale oppure parziale (detta monocompartimentale). 

L’intervento protesico oggi può essere realizzato con la chirurgia mininvasiva che rispetta i tessuti nobili dell’organismo e permette un rapido recupero funzionale. 

Gran parte della forza del ginocchio viene dai muscoli del quadricipite

Quando questo gruppo muscolare e tendineo viene tagliato fuori, ad esempio con la tecnica tradizionale, la riparazione e il recupero possono richiedere una degenza più lunga e una riabilitazione più lenta.

Durante l’intervento mini invasivo, infine, non c’è l’apertura e la violazione del canale midollare, né del femore né della tibia, come avviene con la tecnica tradizionale.

Protesi totale del ginocchio mini invasiva

Si ricorre all’impianto di una protesi totale mini invasiva se il ginocchio è danneggiato in tutti e tre i suoi comparti (femoro-tibiale mediale, laterale e femoro-rotuleo).

Durante l’intervento, si esegue l’incisione in sede pararotulea mediale evitando di sezionare anche il tendine e le sue fibre muscolari. 

Tale protesi risparmia il legamento crociato posteriore, responsabile della sensibilità agli stimoli e della stabilità del nostro ginocchio. 

Protesi monocompartimentale o parziale mini invasiva

In alcuni pazienti l’artrosi si sviluppa in una sola zona del ginocchio: in questi casi la protesi parziale o monocompartimentale può essere la soluzione migliore. 

E’ una protesi mininvasiva che va a sostituire il solo compartimento danneggiato del ginocchio: prevede uno stress chirurgico minore, con minore perdita di sangue, minore dolore e ripresa funzionale più rapida. 

Inoltre la parte di articolazione sana viene salvata. 

Esistono protesi parziali per il comparto interno, per quello esterno e per la rotula. 

Protesi femoro rotulea

Le indicazioni per questo tipo di protesi sono molto selettive: bisogna essere sicuri che il compartimento femoro-tibiale interno ed esterno non siano danneggiati.

E’ adatta per i pazienti che sviluppano un’artrosi selettiva della rotula e manifestano sintomi prevalentemente nei movimenti a ginocchio flesso come alzarsi da una sedia o fare le scale. 

Si chiama protesi femoro-rotulea perché va a sostituire il solo compartimento femoro-rotuleo.

La tecnica chirurgica che rispetta il paziente e i suoi vantaggi

Fondamentale, in questa nuova tecnica, è che si lavora sul benessere psicofisico del paziente.

Prima dell’intervento, l’approccio mini invasivo  prevede l’educazione e la preparazione fisica della persona: l’informazione, permette una maggiore partecipazione e motivazione all’intervento chirurgico. 

La preparazione fisica permette di limitare la perdita di massa muscolare inevitabile dopo un intervento chirurgico. 

L’intervento di protesi al ginocchio mini invasivo prevede l’utilizzo di protesi, più piccole, resistenti e tecnologicamente avanzate, su misura del paziente, in base alla loro conformità fisica.

La protesi è adattata al singolo paziente.

Sono realizzate con materiali biocompatibili, evoluti (titanio, ceramica, tantalio, polietilene con vitamina E), il rischio di rigetto è azzerato, ed aumenta la durata a 20-25 anni, talvolta anche di più.

La protesi del  ginocchio mini invasiva viene avvertita dal paziente come un elemento più naturale e fedele alla biomeccanica del corpo.

La chirurgia mini invasiva permette di conservare l’integrità del canale midollare, il femore o la tibia e comporta una maggior conservazione della massa ossea e dei tessuti molli.

Nel caso dell’impianto di una protesi al ginocchio si risparmiano le parti sane, anche i legamenti crociati anteriore e posteriore, essenziali per il movimento articolare fisiologico, la cinematica e la sensibilità.

Rispetto alla chirurgia tradizionale, quella mini invasiva presenta numerosi vantaggi

In particolare, si riducono:

  • I tempi di intervento, degenza, riabilitazione e recupero; 
  • L’incisione ridotta e, di conseguenza, cicatrice meno evidente; 
  • Colla, per una migliore guarigione cutanea; 
  • Sanguinamento durante e dopo l’operazione ; 
  • Il trauma (dolore e gonfiore); 
  • Complicanze post-operatorie, es. infezioni.

Tutta ciò velocizza al massimo la guarigione del paziente.

Tempi di degenza, riabilitazione e recupero

Il percorso nella chirurgia protesica del ginocchio ha l’obiettivo di consentire al paziente un rapido rientro al domicilio e ritorno alla quotidianità

La gestione multidisciplinare del paziente prima, durante e dopo l’intervento, riduce fortemente lo stress psico-fisico ed il dolore post-operatorio ed agevola la ripresa del movimento. 

Il primo obiettivo del recupero rapido è infatti quello di far alzare e camminare il paziente a 5/6 ore dall’intervento, puntando ad una ripresa funzionale precoce.

Lo scopo è attivare subito la muscolatura, attenuare il dolore e prevenire complicazioni cardiocircolatorie e respiratorie. 

E’ fondamentale un lavoro di coordinamento tra le varie figure che entrano in gioco: ortopedico, anestesista, fisioterapista.

Il Rapid Recovery consente di poter deambulare con ausili il giorno stesso dell’intervento dopo 5 ore e fare le scale il giorno seguente.

Attraverso un mirato programma fisioterapico, da seguire per alcune settimane, di supporto internistico dedicato, e di accurato controllo del dolore, il paziente fa ritorno a casa in 3-5 giorni dall’intervento.

Fino alla guarigione completa che avverrà all’incirca nell’arco di 2-3 mesi.

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