L’intervento di protesi totale d’anca è una procedura chirurgica di grande rilevanza, indicata per quei pazienti che soffrono di coxartrosi avanzata o altre patologie che compromettono gravemente la funzionalità articolare. Questo articolo esplora in dettaglio le fasi della chirurgia protesica, i benefici, i rischi e cosa aspettarsi nel periodo post-operatorio.
Indice:
- Cos’è la protesi totale d’anca?
- Quando è necessaria?
- La procedura chirurgica
- Tecniche chirurgiche: approccio mini-invasivo
- Recupero post-operatorio
- Vantaggi e rischi della protesi totale d’anca
- Candidati ideali per la protesi totale d’anca
- Follow-Up e riabilitazione
- Punti chiave
Cos’è la protesi totale d’anca?
L’artroprotesi dell’anca, comunemente nota come protesi totale d’anca, consiste nella sostituzione completa dell’articolazione dell’anca con una protesi. Questa protesi è composta da materiali come il titanio, ceramica o polietilene [link a Materiale protesi anca]. Le moderne protesi sono progettate per durare a lungo e offrono la possibilità di adattarsi perfettamente all’anatomia di ciascun paziente. In questo modo il chirurgo esperto può pianificare l’intervento e personalizzarlo sulle esigenze specifiche del paziente.
Quando è necessaria una protesi totale d’anca?
La protesi totale d’anca è indicata principalmente per pazienti con coxartrosi in fase avanzata, artrite infiammatoria, necrosi della testa del femore, o postumi di fratture del femore. Questo intervento viene considerato quando i trattamenti conservativi non sono più efficaci e il dolore o la limitazione funzionale interferiscono pesantemente con la vita quotidiana.
Per approfondire, leggi anche Dolore all’anca: sintomi, diagnosi e trattamenti.
La procedura chirurgica
Prima dell’intervento, il chirurgo effettua una radiografia per pianificare il posizionamento della protesi. L’intervento, eseguito solitamente in anestesia peridurale o spinale, dura circa 40 minuti. Durante la procedura, le componenti danneggiate dell’anca vengono sostituite con protesi di materiali avanzati, che ripristinano la funzionalità articolare.
Tecniche chirurgiche: approccio mini-invasivo
L’approccio mini-invasivo è preferito per ridurre il trauma chirurgico e accelerare il recupero. Questa tecnica permette di evitare ampie incisioni e di preservare al meglio i muscoli, riducendo il dolore post-operatorio e favorendo una riabilitazione più rapida.
Recupero post-operatorio
Dopo l’intervento, il paziente trascorre circa 3-5 giorni in ospedale per monitorare il recupero iniziale. La riabilitazione inizia già durante la degenza, con esercizi di mobilizzazione passiva e attiva. Il paziente può alzarsi in posizione eretta e camminare già poche ore dopo l’intervento senza mai perdere la propria autonomia
Vantaggi e rischi della protesi totale d’anca
I principali vantaggi dell’artroprotesi includono una significativa riduzione del dolore e un miglioramento della mobilità. Tuttavia, come ogni intervento chirurgico, comporta dei rischi, tra cui infezioni, trombosi, e in rari casi, lussazione della protesi. Le tecniche mini-invasive hanno ridotto significativamente questi rischi, migliorando i risultati sia a breve che a lungo termine.
Candidati ideali per la protesi totale d’anca
I candidati ideali sono pazienti con gravi danni articolari e limitazioni funzionali. La selezione è basata su vari fattori, tra cui l’età, la condizione fisica generale, e l’impatto della patologia sulla vita del paziente. In particolare, i pazienti giovani possono beneficiare di protesi a risparmio osseo (più piccole) per preservare il più possibile il tessuto osseo.
Follow-Up e riabilitazione
Il follow-up post-operatorio (ovvero l’insieme delle visite di controllo dopo l’operazione) è molto importante per garantire il successo dell’intervento. Normalmente a 20 giorni dall’intervento è prevista la rimozione della medicazione e a circa 50 giorni un controllo ortopedico con nuove radiografie. Nel periodo post-operatorio è necessario seguire le indicazioni mediche fra cui la profilassi antitrombotica con eparina per circa 30 giorni, gli esercizi di riabilitazione guidati, i controlli periodici con radiografie e le visite ortopediche per monitorare la funzionalità dell’articolazione e l’integrità della protesi.
Punti chiave
- L’artroprotesi è indicata per pazienti con gravi limitazioni articolari non risolvibili con trattamenti conservativi.
- Le moderne tecniche chirurgiche mini-invasive offrono un recupero più rapido e minori complicanze.
- Il follow-up post-operatorio è essenziale per garantire la longevità e il corretto funzionamento della protesi.
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