Un dolore all’anca può rivelarsi invalidante. È bene individuarne le cause e il trattamento. Secondo studi epidemiologici, si stima che circa il 15% della popolazione globale soffra di dolore all’anca in un determinato momento della loro vita. La maggior parte delle persone ha un’età superiore ai 55 anni.
L’anca è una delle articolazioni più importanti del sistema muscolo-scheletrico umano. Supporta il peso corporeo e permette una vasta gamma di movimenti, come camminare, correre, saltare e girarsi.
Poiché il dolore all’anca può derivare da diverse strutture anatomiche, tra cui l’articolazione stessa, i muscoli, i tendini, i legamenti e le strutture circostanti, è importante condurre una valutazione approfondita per determinare la causa specifica del dolore. Solo un esperto ortopedico può agire in tal senso e individuare anche un trattamento specifico.
Prosegui nella lettura e scopri perché senti dolore all’anca. Incontrerai anche una serie di consigli per alleviare il fastidio e tornare a muoverti con tranquillità.
Indice
Problematiche all'anca: sintomi
In ambito medico, il dolore all’anca viene indicato con il termine coxalgia.
Il dolore all’anca è solitamente localizzato nella regione dell’articolazione stessa. Può essere descritto come sordo, profondo o bruciante. Può inoltre essere costante o intermittente e può essere aggravato da movimenti come camminare, correre, salire le scale o sedersi per lunghi periodi di tempo. In alcuni casi, il dolore può irradiarsi verso la zona inguinale, la coscia o il gluteo.
Insieme al dolore all’anca, si possono manifestare anche altri sintomi come una sensazione di rigidità o blocco dell’articolazione dell’anca. Questi possono rendere difficile il movimento e limitare la flessibilità della zona.
I pazienti possono avvertire difficoltà nell’eseguire attività quotidiane come camminare, piegarsi, sedersi o alzarsi da una posizione seduta.
Cosa indicano i sintomi percepiti nella zona dell’anca?
Se ci sono dolore, rigidità e limitazioni all’anca, allora siamo di fronte all’insorgere o alla presenza di una patologia che colpisce l’articolazione.
Alcune condizioni che possono causare coxalgia includono l’artrosi dell’anca, l’artrite reumatoide, le lesioni dell’anca, l’infiammazione delle borse sinoviali e altre patologie articolari.
In presenza di sintomi di coxalgia, è fondamentale consultare un medico specialista per una valutazione accurata e una diagnosi definitiva.
Il medico eseguirà un esame fisico dettagliato. Valuterà quindi la storia medica del paziente e può richiedere ulteriori test diagnostici. Tra questi: radiografie dell’anca, risonanza magnetica o scintigrafia ossea, per confermare la diagnosi e determinare il trattamento appropriato.
Coxartrosi: la causa principale del dolore all’anca
La coxartrosi è una condizione degenerativa dell’articolazione dell’anca che colpisce prevalentemente individui di età superiore ai 50 anni, con una maggiore prevalenza nelle donne. Si stima che l’incidenza annuale di questa patologia sia di circa 480 nuovi casi ogni 100.000 persone.
Quando una persona di una certa età lamenta dolore nell’area dell’anca, rigidità articolare, limitazione dei movimenti e riduzione della funzionalità dell’articolazione, sia durante il movimento che a riposo, il più delle volte si tratta di coxartrosi. Ma di che cosa si tratta esattamente?
La coxartrosi è caratterizzata dalla progressiva degenerazione della cartilagine articolare dell’anca. Porta a una riduzione del suo spessore e della sua capacità di ammortizzazione.
Questo processo degenerativo è spesso il risultato di un’usura eccessiva dell’articolazione nel corso degli anni, associata al normale processo di invecchiamento. Tuttavia, l’eziologia è molto più ampia.
Alcuni fattori di rischio, infatti, possono contribuire alla comparsa e alla progressione della coxartrosi. Ad esempio: l’obesità, il carico eccessivo sull’articolazione, traumi precedenti all’anca e anomalie strutturali dell’articolazione stessa.
Trattare il dolore all’anca
Quando ci si rivolge a un ortopedico per alleviare i dolori all’anca, si cerca sempre una terapia il meno invasiva possibile. Anche se molti pazienti si preoccupano che il professionista preveda per loro un intervento chirurgico pesante. In realtà prima di giungere a questa conclusione si provano interventi più leggeri e conservativi.
Riposo e modifiche nell’attività fisica sono spesso raccomandati per ridurre il carico sull’articolazione e favorire il recupero.
Questo può includere evitare attività ad alto impatto che possono aggravare il dolore, ma anche adottare esercizi di rafforzamento e stretching specifici per l’anca al fine di migliorare la sua stabilità e flessibilità. Molti pazienti sperimentano sollievo già mediante questi interventi, ma altre volte possono non bastare.
Diventa allora necessaria l’assunzione di farmaci, come ibuprofene o naprossene. I farmaci possono essere somministrati per via orale o applicati localmente sotto forma di gel o crema. Nel caso in cui il dolore all’anca persista nonostante i rimedi conservativi, possono essere considerate iniezioni di corticosteroidi nell’articolazione.
I corticosteroidi sono una classe di farmaci che imitano gli ormoni corticosteroidi prodotti naturalmente dal corpo umano. Questi farmaci hanno potenti effetti antinfiammatori, immunosoppressivi e analgesici, che possono contribuire a ridurre l’infiammazione e il dolore nell’articolazione.
Le iniezioni sono effettuate da un medico esperto mediante un ago sottile per inserire il farmaco direttamente nello spazio dell’articolazione interessata. I risultati sono molto soddisfacenti e possono alleviare i sintomi e posticipare l’intervento.
La medicina rigenerativa
La medicina rigenerativa è un campo emergente che offre nuove prospettive per il trattamento del dolore all’anca. Oltre a terapie fisiche e riabilitative, come la fisioterapia, si può ricorrere a nuove tecnologie in gradi di alleviare la coxalgia. Ne sono un esempio le iniezioni di plasma ricco di piastrine (PRP) e le terapie con cellule staminali. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Il plasma ricco di piastrine (PRP) è una soluzione ottenuta dal prelievo di sangue del paziente. Il sangue viene poi centrifugato per concentrare le piastrine, coinvolte nella coagulazione del sangue, ma che contengono anche fattori di crescita e proteine che possono stimolare la rigenerazione dei tessuti.
Una volta che il PRP è stato preparato, viene iniettato direttamente nell’articolazione dell’anca. Questo favorisce la riparazione dei tessuti danneggiati e allevia il dolore. Per chi se lo stesse chiedendo, le iniezioni di PRP (plasma ricco di piastrine) nell’articolazione dell’anca possono causare un certo grado di dolore o disagio durante la procedura.
Un altro metodo innovativo per il trattamento del dolore all’anca coinvolge le cellule staminali. Queste possono essere ottenute da diverse fonti, come il midollo osseo, il grasso adiposo o il sangue del cordone ombelicale. Una volta prelevate, le cellule staminali vengono isolate, coltivate in laboratorio e quindi iniettate nell’articolazione dell’anca del paziente.
Esse possono aiutare nel ridurre l’infiammazione e migliorare la funzionalità dell’articolazione. Entrambi questi trattamenti sono ancora oggetto di ricerca, ma la loro efficacia non è stata comprovata su numerosi pazienti.
Non si tratta di metodi che risolvono una volta per tutte il problema del dolore all’anca, ma che possono notevolmente migliorare le condizioni di vita del paziente.
Quando è necessario l’intervento protesi dell’anca?
Qualora i metodi conservativi appena indicati non si rivelino efficaci per trattare il dolore all’anca e fermare il peggioramento delle patologie a esso legate, è bene considerare l’intervento di protesi all’anca.
L’intervento di protesi dell’anca prevede la rimozione della porzione danneggiata dell’articolazione e la sua sostituzione con un impianto protesico artificiale. L’impianto è costituito da componenti in metallo, ceramica e polietilene. È progettato per ripristinare la funzione articolare e ridurre il dolore.
La decisione di sottoporsi all’intervento di protesi dell’anca viene presa dal paziente in collaborazione con il medico. La decisione è presa dopo una valutazione approfondita dei sintomi, dei risultati degli esami diagnostici e delle opzioni di trattamento disponibili. Questo perché, come altri interventi chirurgici, anche quello di impianto di protesi all’anca ha non poche controindicazioni e possibili complicanze.
Ci sono, per esempio, dei pazienti che potrebbero non risultare idonei per l’intervento. Ad esempio chi ha un’infezione in corso, specialmente nell’area dell’anca. Il questo caso può essere necessario trattare e risolvere l’infezione prima di considerare l’intervento.
Oppure, non dovrebbero sottoporsi all’operazione chirurgica coloro che presentano malattie cardiache, polmonari o renali avanzate. Si tratta di problemi che possono aumentare il rischio durante l’intervento chirurgico e il periodo di recupero.
Infine, pazienti con aspettative irrealistiche o poco realizzabili riguardo ai risultati dell’intervento protesico potrebbero non essere idonei per la procedura. È importante comprendere che l’intervento di protesi all’anca mira a superare il dolore, migliorare la funzionalità e aumentare la qualità di vita.
Conclusioni
In conclusione, il dolore all’anca può essere un problema debilitante che influisce sulla qualità di vita e sulla funzionalità quotidiana.
È fondamentale affrontare il dolore all’anca in modo tempestivo e accurato, cercando una diagnosi precisa e un trattamento appropriato. Rivolgersi a un ortopedico specializzato può offrire una soluzione efficace per gestire il dolore all’anca.
Sono il dottor Strigelli, esperto ortopedico con una vasta esperienza nel trattamento delle patologie dell’anca. Attraverso una valutazione completa e l’utilizzo delle più recenti tecnologie e terapie, offro un approccio personalizzato per alleviare il dolore all’anca e ripristinare la funzionalità articolare.
Non lasciare che il dolore all’anca limiti la tua vita. Contattami per una consulenza specialistica e per discutere delle opzioni di trattamento disponibili. Riprendi il controllo della tua salute e vivi senza dolore all’anca.
FAQ
Quali sono le cause comuni del dolore all’anca?
Il dolore all’anca può essere causato da diverse condizioni. Tra cui l’artrosi dell’anca, l’artrite reumatoide, la borsite trocanterica, le lesioni dei tessuti molli, le fratture dell’anca e le patologie dell’articolazione dell’anca come la displasia congenita dell’anca.
Quali sono i sintomi tipici del dolore all’anca?
I sintomi del dolore all’anca possono includere dolore localizzato nell’area dell’anca, limitazione dei movimenti. Questi si aggiungono a rigidità articolare, dolore che si irradia alla coscia o al ginocchio. Il paziente ha difficoltà nel camminare o nell’alzarsi da una sedia, e una sensazione di scricchiolio o blocco dell’articolazione.
Quali esami diagnostici vengono utilizzati per valutare il dolore all’anca?
Gli esami diagnostici comuni per valutare il dolore all’anca includono radiografie risonanza magnetica (RM), tomografia computerizzata (TC), ecografia e analisi del sangue per rilevare eventuali segni di infiammazione o infezione.
Quali sono le opzioni di trattamento per il dolore all’anca?
Le opzioni di trattamento per il dolore all’anca dipendono dalla causa sottostante. Possono includere terapie conservative come riposo, fisioterapia, terapia farmacologica con analgesici o farmaci antinfiammatori. Possono esser previste anche iniezioni di corticosteroidi nell’articolazione dell’anca, terapie fisiche per migliorare la forza e la mobilità. In casi gravi o persistenti, la chirurgia, che prevede la sostituzione dell’anca può essere la soluzione.
Quando è consigliabile consultare un medico per il dolore all’anca?
È consigliabile consultare un medico se si sperimenta un dolore all’anca persistente, grave o che peggiora nel tempo.
Se si ha difficoltà a camminare o a svolgere le normali attività quotidiane, se il dolore è accompagnato da febbre o gonfiore nell’area dell’articolazione, o se si è stati sottoposti a un trauma o incidente che coinvolge l’anca. Un medico sarà in grado di valutare la causa del dolore all’anca e fornire una diagnosi accurata e un piano di trattamento appropriato.
Quando è necessario l’intervento protesi dell’anca?
L’intervento di protesi dell’anca è generalmente considerato quando il paziente presenta un’artrosi dell’anca avanzata, dolore cronico significativo che non risponde ai trattamenti conservativi e limitazione grave della funzione dell’anca che influisce sulla qualità di vita del paziente.
Non è invece considerato quando si presentano infezioni attive, patologie sistemiche gravi, disturbi di coagulazione del sangue, problemi neurologici gravi e aspettative irrealistiche.
La valutazione accurata da parte di uno specialista è essenziale per determinare l’idoneità del paziente all’intervento protesico.