immagine di una protesi dell'anca e dei materiali con cui è composta

Materiale per protesi d’anca: tipologie, caratteristiche e scelta

Il materiale per protesi d'anca varia tra metallo, ceramica e polietilene, ognuno con vantaggi specifici. La scelta dipende da età, peso e condizioni mediche del paziente. Protesi moderne durano oltre 20-30 anni grazie a materiali avanzati e tecniche chirurgiche evolute. Seguire un percorso di riabilitazione è essenziale per un recupero completo e duraturo.

Pubblicato il 18/12/2024

Quando si pianifica un intervento di protesi d’anca, la scelta del materiale giusto è fondamentale per garantire un recupero ottimale e minimizzare il rischio di complicanze. Le protesi moderne utilizzano una varietà di materiali avanzati, ognuno con caratteristiche specifiche progettate per adattarsi alle esigenze individuali del paziente. 

In questo articolo conoscerai le tipologie di materiali utilizzati nelle protesi d’anca, i fattori che influenzano la scelta e le considerazioni per la sostituzione delle protesi usurate.

Indice: 

Tipologie di protesi d’anca e materiali utilizzati

La protesi d’anca può essere costituita da diverse combinazioni di materiali, tra cui metallo, ceramica e polietilene. Le protesi sono generalmente modulari, in modo da consentire un adattamento specifico all’anatomia del paziente.

  • Metallo su metallo: realizzate principalmente in leghe di titanio o cromo-cobalto, queste protesi offrono una grande resistenza ma possono rilasciare ioni metallici nel corpo, il che può rappresentare un rischio di reazioni avverse in alcuni pazienti.
  • Ceramica su ceramica: le protesi in ceramica sono apprezzate per la loro resistenza all’usura e per l’assenza di reazioni chimiche, ma possono (in rari casi) essere soggette a fratture o caratterizzate da rumori durante la deambulazione
  • Polietilene su metallo o ceramica: questa combinazione, che utilizza polietilene come inserto acetabolare, offre un buon equilibrio tra durabilità e compatibilità. I nuovi polietileni sembrano aver risolto il rischio di usura caratteristico dei vecchi materiali.

Fattori che influenzano la scelta del materiale

  • Peso del paziente: i pazienti in sovrappeso richiedono materiali più resistenti per prevenire l’usura precoce.
  • Età: nei pazienti più giovani si tende a preferire protesi che preservino il più possibile il tessuto osseo e che non richiedano cemento, favorendo materiali che garantiscano una lunga durata.
  • Allergie: è fondamentale evitare materiali che potrebbero causare reazioni allergiche, come il nichel presente in alcune leghe metalliche.
  • Stadio della patologia: protesi differenti possono essere indicate a seconda dello stadio di degenerazione dell’articolazione.

Durata della protesi d’anca

Le protesi d’anca moderne sono progettate per durare molti anni, spesso superando i 20-30 anni grazie ai progressi nei materiali e nelle tecniche chirurgiche. Tuttavia, fattori come l’usura del materiale, l’attività fisica del paziente o il suo peso e la qualità dell’impianto influenzano la durata complessiva della protesi.

Sostituzione della protesi d’anca

Nonostante l’alta qualità delle protesi attuali, può essere necessario sostituire l’impianto nel corso del tempo. Le principali cause di sostituzione includono:

  • Usura o rottura della protesi: anche se raro, può verificarsi, soprattutto nell’inserto della coppa acetabolare.
  • Frattura del femore: potrebbe richiedere un nuovo stelo protesico più lungo.
  • Allentamento delle componenti: quando la protesi si mobilizza (cioè si allenta). il paziente può avvertire dolore e instabilità.
  • Lussazione della protesi: spesso dovuta a movimenti impropri o all’usura.

Tecniche di fissaggio delle protesi

Esistono due principali tecniche di fissaggio delle protesi d’anca:

  • Protesi cementata: utilizzata in pazienti con osso di scarsa qualità, dove lo stelo protesico viene fissato con cemento.
  • Protesi non cementata: in cui la protesi è “press-fit” (a incastro) e si integra direttamente con l’osso, favorendo una maggiore stabilità a lungo termine.

Vivere con una protesi d’anca

Dopo l’intervento, la vita del paziente torna alla normalità, con alcune accortezze riguardo ai movimenti estremi e alle attività sportive. È fondamentale seguire un percorso di riabilitazione per garantire il recupero completo della mobilità e della funzionalità dell’anca.

Recupero post-operatorio

Il recupero dopo l’impianto di una protesi d’anca prevede una degenza ospedaliera di 3-5 giorni, seguita da un percorso riabilitativo che può durare fino a 10 settimane. Il percorso di riabilitazione indicato dal medico dovrà essere seguito in modo scrupoloso dal paziente per recuperare al meglio le funzioni e la mobilità articolare.

Conclusioni

La scelta del materiale per una protesi d’anca è una decisione che deve essere presa dal chirurgo ortopedico sulla base di fattori individuali e considerando le implicazioni di ciascun tipo di materiale. Sebbene la chirurgia protesica sia un intervento di successo nella grande maggioranza dei pazienti, può succedere che l’impianto fallisca o che la protesi arrivi a” fine corsa”. Ad oggi, però, grazie alla presenza di materiali più moderni e all’affinamento delle tecniche chirurgiche, la durata delle protesi d’anca si è estesa notevolmente arrivando a superare persino i 30 anni.

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