protesi per il ginocchio ultima generazione

Protesi ginocchio di ultima generazione, il futuro.

I progressi delle protesi di ginocchio di ultima generazione, in grado di risolvere disabilità e dolore. 

Pubblicato il 20/01/2022

La protesi del ginocchio di ultima generazione è in grado di migliorare sensibilmente la qualità della vita a tutte quelle persone che, in seguito a patologie degenerative come l’artrosi, ricorrono all’intervento perché soffrono di forti dolori e si trovano limitate nei movimenti. 

Il ginocchio infatti, è una grossa articolazione, complessa e delicata del corpo umano, e riveste un ruolo essenziale per la nostra:

  • Stabilità durante il movimento;
  • Flessione ed estensione della gamba;
  • Camminare e correre. 

L’artrosi che non ha ancora raggiunto un grado di degenerazione elevato può essere curata con dei trattamenti conservativi (farmaci antinfiammatori, ghiaccio, infiltrazioni, fisioterapia, medicina rigenerativa).

Al contrario, quando il dolore non è più sopportabile e la gonartrosi è grave, invalidante e non risponde più ai farmaci in termini di dolore, rigidità e gonfiore, l’unico modo per guarire definitivamente è la protesi di ginocchio.

I progressi delle protesi di ultima generazione del ginocchio

La protesi di ginocchio di ultima generazione è un intervento di grande successo in grado di risolvere disabilità e dolore. 

Possiamo essere fieri di aver raggiunto altissimi livelli di innovazione tecnologica che hanno reso questo intervento riproducibile e “semplice per il paziente”. 

Fino ad alcuni anni fa, questo tipo di intervento, lungo e a volte doloroso, richiedeva come conseguenza una ripresa lenta e complicata.

Come puoi immaginare, questa aveva implicazioni sulla vita sociale e quotidiana del paziente.

Grazie ai progressi degli ultimi anni e ai risultati ottenuti dall’ingegneria biomedica, sono cambiate ed evolute:

  • Le tecniche di intervento chirurgiche;
  • La qualità dei materiali della protesi;
  • La morfologia dei modelli;
  • L’ottimizzazione delle componenti.

Le tecniche innovative e il nuovo design delle protesi garantiscono una maggiore mobilità dell’articolazione: basta pensare che, dopo l’intervento chirurgico, il paziente può rimettersi in piedi il giorno stesso dopo poche ore.

Il punto cardine è l’utilizzo di protesi più personalizzabili e resistenti, tecnologicamente avanzate, che sono realizzate con materiali biocompatibili, evoluti (titanio, ceramica, tantalio, polietilene con vitamina E), ad ancoraggio biologico, sicuri, tollerati completamente dall’organismo.

In alcuni casi, a fronte di particolari forme di allergie a determinati materiali, si può ricorrere all’impiego di protesi anallergiche.

Le protesi di ginocchio di ultima generazione sono decisamente durature: più di 20 anni nel 90% dei pazienti e più di 25 nell’80% dei pazienti, talvolta anche di più.

E’possibile scegliere fra diverse tipologie di protesi di ginocchio, a seconda dell’età del paziente e della qualità dell’osso, del grado di deformità e della localizzazione dell’artrosi ma anche in base al livello di attività e all’età del paziente. 

La scelta del giusto impianto permette al paziente un’esperienza migliore e più naturale e fedele alla biomeccanica del proprio corpo.

L’intervento di protesi di ultima generazione

La sostituzione parziale o totale dell’articolazione del ginocchio è una procedura legata al grado di usura dello stesso e la scelta del tipo di impianto legata a diversi fattori come: 

  • Il tipo di deformità;
  • La funzionalità dei legamenti;
  • Il peso del paziente;
  • Il tipo di movimento dell’articolazione;
  • Le aspettative;
  • Lo stile di vita del paziente.

Si ricorre all’impianto di una protesi totale mini invasiva se il ginocchio è danneggiato in tutti e tre i suoi comparti (femoro-tibiale mediale, laterale e femoro-rotuleo).

L’incisione chirurgica non coinvolge ne muscoli ne tendini.

La protesi totale risparmiare il legamento crociato posteriore, che sembra avere un ruolo nella sensibilità agli stimoli e nella stabilità del nostro ginocchio, in altri casi è necessario eliminarlo perché coinvolto nelle deformità oppure degenerato dall’artrosi e quindi non funzionante. 

In alcuni pazienti l’artrosi si sviluppa in una sola zona del ginocchio: in questi casi la protesi parziale o monocompartimentale può essere la soluzione migliore.

È una protesi mininvasiva che va a sostituire il solo compartimento danneggiato del ginocchio, con uno stress chirurgico minore, minore perdita di sangue e dolore e ripresa funzionale più rapida. Sono sempre salvati il legamento crociato anteriore e posteriore.

Inoltre la parte di articolazione sana viene salvata.

La chirurgia di ultima generazione

L’operazione è eseguita nella grande maggioranza dei casi in anestesia spinale, indolore, sicura e vantaggiosa in termini di rischi e sanguinamento. Se hai ansia potrai essere addormentato.

L’intervento di protesi totale di ginocchio dura circa 1 ora, ma dal momento in cui il paziente entra in sala operatoria a quello in cui lascia il reparto passano all’incirca 2-3 ore.

Utilizzando la tecnica chirurgica mini-invasiva, si incide la minor quantità possibile di tessuti, con conseguente minore perdita di sangue e recupero funzionale più veloce.

Tipicamente la protesi di ginocchio è fissata all’osso con del cemento, che garantisce un solido ancoraggio ed ha una lunghissima durata nel tempo.

In pazienti giovani con buona qualità ossea, è possibile utilizzare delle protesi non cementate, composte di un materiale che si integra con l’osso.

Sostituite le parti danneggiate con le componenti protesiche, l’intervento termina con la sutura dell’incisione e la sua medicazione.

Il paziente rientra dalla sala operatoria senza catetere vescicale e senza drenaggio chirurgico e può camminare il giorno stesso dell’intervento dopo poche ore.

Il paziente fa ritorno a casa in 3-5 giorni dall’intervento, con la prescrizione di eseguire un programma fisioterapico ambulatoriale. 

Chi invece necessita’ di un percorso riabilitativo più intenso potrà rimanere ricoverato per eseguire fisioterapia in regime di ricovero.

L’impianto di una protesi di ultima generazione è una caratteristica del metodo del Dr. Vanni Strigelli: scopri di più alla pagina dedicata.