Se pratichi uno sport da contatto, o che prevede salti, cambi di direzione, come il calcio, la pallavolo, il basket, lo sci, probabilmente sarai incorso tu, o un tuo compagno, in un infortunio, come una lesione del legamento crociato anteriore.
La lesione del legamento crociato anteriore è una delle condizioni più comuni che interessano il ginocchio, osservata soprattutto negli atleti e nei giovani soggetti.
Può essere causata da un contatto durante una competizione, ma può anche presentarsi in assenza di scontri.
Il legamento crociato anteriore (LCA) è uno dei quattro maggiori legamenti del ginocchio ed ha un ruolo importante nel garantire e mantenere la stabilità dell’articolazione durante l’attività.
Ha una lunghezza media di 3 cm e un diametro medio di 1,1 cm: nonostante le piccole dimensioni, è fondamentale per il corretto funzionamento e per il benessere a lungo termine dell’articolazione stessa.
Come può avvenire la lesione del legamento crociato anteriore?
Proprio per via della sua posizione e funzione, la lesione o la rottura del crociato è molto frequente.
Può avere origine da un contatto diretto con un avversario o un oggetto (traumatico) o senza alcun contatto.
Circa il 70% di queste lesioni sono legate a decelerazioni brusche o a cambi improvvisi di direzione, o atterraggi dopo un salto: un improvviso movimento combinato di flessione e rotazione esterna del ginocchio può infatti causare la lacerazione.
Di solito, il paziente sente un rumore di schiocco, e può percepire fin da subito, che ci sia qualcosa di rotto o fuori posto, con l’aumento dell’instabilità.
Ad essa, si possono sommare dolore e gonfiore, che a volte compaiono qualche ora dopo il trauma.
Solitamente dolore e gonfiore si risolvono nel giro di 2 settimane, dopo il riposo e l’utilizzo di ghiaccio e farmaci, mentre permane l’instabilità che non permette al paziente di praticare sport.
Come capire se il legamento crociato anteriore si è rotto?
Per via della soggettività del dolore e del gonfiore, la lesione non è sempre evidente.
La diagnosi è clinica, ed è eseguita da uno specialista ortopedico, che è in grado di verificare l’effettiva lesione del legamento grazie ad alcuni test fisici che consentono di valutare la lassità legamentosa dello stesso, come:
- Test di Lachman
- Test del cassetto anteriore
- Pivot shift test
Per completare la valutazione, al paziente possono essere prescritte la risonanza magnetica e la radiografia.
La prima ha lo scopo di valutare in dettaglio tutti i danni a legamenti, cartilagini e tendini, mentre la seconda per verificare la presenza di fratture o altre problematiche ossee.
In associazione ad una rottura del crociato è possibile infatti che si verifichino anche altre tipologie di lesioni, come una lesione del menisco, lesioni del legamento collaterale mediale e lesione della cartilagine.
Inoltre una lesione del crociato è un fattore predisponente all’artrosi del ginocchio.
Il mancato riconoscimento e l’assenza di un trattamento adeguato può portare ad un maggior rischio di instabilità con conseguenze nella vita di tutti i giorni.
Come curare la lesione del crociato anteriore?
Subito dopo il trauma è indicato utilizzare le stampelle, applicare il ghiaccio e assumere antinfiammatori.
Successivamente, è molto utile iniziare un percorso riabilitativo mirato al rinforzo dei muscoli circostanti.
La tipologia di trattamento più adeguato varia in base alle caratteristiche specifiche della condizione e del paziente.
Per questo motivo, assieme al chirurgo, si dovrà decidere se intraprendere un trattamento chirurgico o non chirurgico.
Il recupero del legamento crociato anteriore senza intervento
Il trattamento conservativo è indicato nei casi in cui non sono presenti instabilità o altre lesioni associate, o nei soggetti con ridotte richieste funzionali.
Questo trattamento mira a ridurre o eliminare la sintomatologia e a ripristinare l’articolarità, la forza, il controllo neuromuscolare dell’intero arto inferiore e prevenire ulteriori infortuni.
Attraverso un programma di fisioterapia, si recupera l’intera gamma di movimento, la flessibilità e l’elasticità muscolare.
Lo scopo è di tornare a svolgere le normali attività garantendo la stabilità dell’arto coinvolto.
Per gli sportivi che vogliono continuare a praticare uno sport ad alti livelli si rende necessario l’intervento di ricostruzione.
L’intervento chirurgico
L’intervento chirurgico viene indicato in pazienti:
- Che non riescono a praticare sport;
- Con particolari richieste funzionali;
- In caso di instabilità durante le attività quotidiane;
- In presenza di lesioni al menisco o lesioni che interessano altri legamenti.
Indispensabile è la riabilitazione pre operatoria, che permette di arrivare all’intervento ripristinando la gamma di movimento, la forza e il controllo neuromuscolare.
Questo aiuta ad ottenere risultati migliori.
Dopo questo percorso di “preparazione” il paziente è sottoposto all’operazione.
L’esito positivo dell’intervento garantisce il ripristino della funzionalità del legamento, la stabilità del ginocchio e permette al soggetto di tornare ai precedenti livelli nelle attività quotidiane, lavorative e sportive.
Non è solitamente possibile salvare il legamento crociato, per questo si parla di ricostruzione del legamento: viene infatti prelevato un tendine da un’altra sede e utilizzato per costruire quello nuovo.
In casi particolari possono essere usati il tendine rotuleo, il tendine quadricipitale o un tendine dalla banca dell’osso.
La ricostruzione avviene mediante l’artroscopia attraverso piccole incisioni sul ginocchio.
La ricostruzione del legamento crociato anteriore
Le fasi dell’intervento di ricostruzione sono:
- Anestesia spinale: sicura, e se il paziente vuole, può essere addormentato durante l’intervento;
- Due piccole incisioni sul ginocchio nelle quali introdurre la telecamera (artroscopio) e gli strumenti necessari;
- Dall Artroscopio viene iniettata soluzione salina nel ginocchio in modo da espandere lo spazio articolare e visualizzare tutte le strutture su uno schermo della sala operatoria;
- Prima fase dell’artroscopia: vengono visualizzate tutte le strutture articolari inclusi i menischi e le cartilagini articolari, qualora vi fossero delle lesioni vengono riparate ed è confermata la lesione del LCA;
- Seconda fase: prelievo del tendine che verrà utilizzato con nuovo crociato mediante un’incisione di circa 3 cm sulla porzione superiore della tibia;
- Creazione di due piccoli tunnel ossei, uno nel femore ed uno nella tibia, all’interno dei quali è inserito il nuovo legamento che viene bloccato in sede.
Il recupero post intervento, come rinforzare il legamento?
Il giorno stesso dell’intervento è possibile camminare con tutto il peso sulla gamba operata e non è necessario indossare alcun tutore: per ragioni di sicurezza, è opportuno utilizzare 2 stampelle.
Pochi giorni dopo è possibile iniziare la terapia fisica mirata al rinforzo muscolare, soprattutto del quadricipite, e al recupero dell’arco di movimento.
Il recupero della completa estensione del ginocchio è un paramento che deve essere assolutamente raggiunto il prima possibile.
Per raggiungere ciò, è importante seguire un programma riabilitativo basato su esercizi a carico incrementale e che determinino un adattamento progressivo del tuo ginocchio al carico stesso.
Maggiore sarà la variabilità degli esercizi a cui il tuo ginocchio sarà esposto, migliore sarà la sua capacità di adattarsi a tutti i movimenti successivamente.
Il nuovo crociato deve avere il tempo di integrarsi e saldarsi fortemente all’osso.
Dopo l’intervento, è possibile:
- Tornare sulla bicicletta dopo un mese;
- Correre circa tre mesi dopo;
- Una riabilitazione specifica per il tuo sport con attività leggera dopo quattro mesi;
- Ritorno allo sport agonistico a sei mesi dall’intervento.
Se presenti una lesione del crociato anteriore e vuoi avere informazioni sui possibili rimedi, rivolgiti al Dr. Vanni Strigelli, specialista nella chirurgia ortopedica del ginocchio.