Il trattamento dell’artrosi al ginocchio
Nello stadio iniziale l’artrosi può migliorare con la perdita di peso e la riabilitazione, mirata al rinforzo muscolare e allo stretching; è possibile utilizzare degli integratori per la cartilagine, gestire il dolore con ghiaccio e antiinfiammatori ed eseguire infiltrazioni di farmaci nell’articolazione.
Quando la malattia progredisce diventa impossibile praticare sport e vengono limitate le attività della vita quotidiana come camminare o fare le scale, inoltre il dolore può essere presente anche a riposo o durante la notte. Negli stati avanzati, sfortunatamente, i trattamenti conservativi non risultano efficaci e la chirurgia protesica è necessaria per risolvere i sintomi, togliere o alleviare significativamente il dolore e ridare movimento all’articolazione.
È consigliabile l’intervento quando nella radiografia è presente un artrosi grave con contatto osso su osso ed in presenza di qualsiasi dei seguenti sintomi:
- Dolore resistente alle terapie antidolorifiche;
- Dolore costante anche a riposo;
- Difficoltà a stare in piedi per lunghi periodi;
- Inabilità a praticare le attività quotidiane come camminare o fare le scale;
- Dolore a camminare;
- Nessun beneficio oppure beneficio limitato dalla fisioterapia e dai trattamenti conservativi.
- protesi totale di rivestimento;
- protesi parziale o mono-compartimentale;
- protesi da revisione.
La scelta del tipo d’impianto varia da persona a persona; dipende dal tipo di artrosi dall’età del paziente e dal suo livello di attività ma anche dalla qualità dell’osso.
- Lo scudo femorale è in metallo, solitamente titanio, rivestito di leghe che diminuiscono l’attrito e l’usura durante il movimento. Una delle più comuni è il cormo-cobalto. Una volta posizionato avvolge la parte articolare del femore.
- La componente tibiale è in titanio e normalmente ha un piccolo stelo che entra per pochi centimetri nell’osso della tibia per aumentare la stabilità.
- Sulla componente tibiale è posizionato un inserto in polietilene, un materiale plastico di altissima resistenza che sviluppa pochissimo attrito durante il movimento della protesi.
- La componente rotulea è un bottone in polietilene che viene applicato sulla rotula quando anche quest’osso è danneggiato dall’artrosi o nei casi in cui l’articolazione è affetta da una malattia reumatologica.
- Somministrare l’anestesia ed in accordo con il paziente una sedazione così che sia a suo agio durante l’intervento;
- Eseguire l’incisione chirurgica davanti al ginocchio per accedere all’articolazione;
- Rimuovere cartilagine e osso danneggiato e preparare i capi ossei all’impianto delle componenti protesiche;
- Assicurare le componenti protesiche all’osso in posizione corretta;
- Testare la nuova articolazione;
- Chiusura dell’incisione.