esercizi recupero veloce

Raggiungi l’obiettivo: un recupero veloce con il Rapid Recovery.

Dopo un intervento di protesi i tempi di recupero sono davvero brevi rispetto alla chirurgia tradizionale, grazie al Rapid Recovery.

Prima e dopo interventi ortopedici importanti, come la protesi di anca o di ginocchio, possono presentarsi difficoltà nell’eseguire delle attività della vita quotidiana prima naturali, quali lavarsi, camminare, guidare, salire le scale, fare sport…

La riabilitazione si rivolge a tutti quei soggetti che hanno perso le normali funzionalità, spesso a causa di una patologia degenerativa, per es. l’artrosi.

L’intensità della riabilitazione è condizionata dall’età, ma anche dalla presenza di altre patologie o limitazioni, in funzione degli obiettivi.

Quando è necessario impostare un programma di recupero?

Innanzitutto, una prima riabilitazione, “pre operatoria”, può semplificare il percorso post-operatorio.

Per essere guidati in questo recupero, puoi affidarti all’applicazione MyMobility e rivolgerti ad un fisioterapista.

Lo scopo è avere un quadro completo prima di un intervento per impostare un Programma terapeutico Individuale che garantisca il miglior risultato funzionale possibile.

Subito dopo l’intervento, la riabilitazione è il primo passo per un ritorno alla vita “normale” nel più breve tempo possibile.

Il luogo in cui sarà eseguito il programma dipende dalle esigenze del soggetto. 

Un recupero rapido dopo la protesi al ginocchio

Dopo un intervento di protesi al ginocchio, i tempi di recupero sono davvero brevi rispetto alla chirurgia protesica tradizionale, grazie al nuovo approccio, il Rapid Recovery.

I pazienti possono alzarsi già poche ore dopo l’intervento, appena terminata l’anestesia, senza catetere vescicale, né punti sulla ferita.

Il dolore è minimo, ben gestito dai farmaci antidolorifici, il sanguinamento è poco e, solo in casi eccezionali, è necessaria la trasfusione di sangue.

La riabilitazione inizia immediatamente: dopo qualche giorno il paziente è autonomo a camminare e fare le scale e può tornare a casa.

Dopo l’intervento chirurgico si inizia il vero percorso di fisioterapia in camera.

Il fisioterapista effettua mobilizzazione passiva e attiva assistita del distretto articolare operato e istruisce il paziente ad alzarsi dal letto e a riprendere a camminare.

Il fisioterapista ha il compito di guidare ed accompagnare il paziente che però è autonomo fin da subito e partecipa attivamente al suo processo di guarigione.

Successivamente, il trattamento fisioterapico si incentra sul mantenimento delle autonomie che non sono mai perse.

Subito il paziente tornera’ a scendere e salire dal letto, muoversi correttamente con le stampelle, camminare per il reparto, fare le scale con la stessa autonomia dei giorni precedenti l’intervento.

Quali sono gli obiettivi?

Per i paziente che proseguiranno il ricovero in riabilitazione sarà intrapreso un lavoro specifico in palestra con l’attenta supervisione dei fisioterapisti che, stabiliranno, per ogni caso, obiettivi a breve termine e obiettivi a lungo termine. 

Ad esempio, un soggetto con una protesi al ginocchio potrebbe presentare una mobilità limitata e un po’ di debolezza. 

Gli obiettivi a breve termine possono essere un aumento della mobilità di un certo grado e l’aumento della forza di una certa percentuale. 

Quello a lungo termine può essere riprendere a sciare.

Gli obiettivi principali della rieducazione al ginocchio infatti sono:

  • Il recupero dell’articolarità, cioè della possibilità dell’arto di estendersi e flettersi lungo tutto il suo arco di movimento;
  • Il recupero della forza muscolare: un’adeguata validità muscolare è fondamentale per mantenere la stabilità del ginocchio;
  • L’allenamento della propriocettività, che è la capacità del sistema muscolare di avvertire e di adattarsi ai movimenti e allo spazio circostante per mantenere l’equilibrio e imprimere una corretta gestione degli atti motori. 

Parte integrante della fisioterapia è la crioterapia applicata con appositi macchinari con lo scopo di diminuire il gonfiore e l’infiammazione.

Prima della dimissione viene effettuata la valutazione fisioterapica finale per consegnare un protocollo di esercizi da effettuare al proprio domicilio.

Inoltre i pazienti che decidono di utilizzare l’applicazione MyMobility, beneficeranno di un percorso di ginnastica appositamente studiato e somministrato tramite il cellulare o il computer

I tempi di recupero

I tempi di ripresa variano di caso in caso, sulla base delle condizioni cliniche del paziente.

In linea di massima, i tempi di recupero possono essere i seguenti:

  • Autonomia per passaggi posturali e deambulazione (generalmente effettuata con ausilio di canadesi) – 3 giorni;
  • Autonomia per svolgimento delle attività di vita quotidiana – 5/15 giorni;
  • Deambulazione senza ausilio delle canadesi dipende da caso a caso – da 12 giorni a 1 mesi;
  • Guidare l’auto – da 3 settimane;
  • Tornare alla “normalità”, sentire perfettamente normale il ginocchio – da 2 mesi a 6 mesi;

Le protesi moderne, altamente tecnologiche, permettono un elevato grado di personalizzazione: questo, unito alla tecnica mini invasiva, a moderni protocolli di terapia del dolore e di fisioterapia, sono la chiave del recupero rapido.

Importanti sono anche le visite ortopediche post operatorie: la prima a 3 settimane dell’intervento, e la seconda a circa 40 giorni.

Un recupero rapido dopo la protesi dell’anca

Quando ci troviamo di fronte ad un artrosi d’anca con la cartilagine compromessa, la soluzione che garantisce la guarigione definitiva, è la protesi dell’anca.

Le moderne tecniche chirurgiche e la pratica della riabilitazione accorciano i tempi di ripresa, che sono sempre più brevi.

Oggi, grazie all’approccio del Rapid Recovery, i pazienti possono riprendere ad alzarsi e muoversi, con l’aiuto di ausili, il giorno stesso dell’intervento.

Il paziente che si opera di protesi all’anca non smette mai di camminare: in questo modo, la permanenza in ospedale è più breve possibile, normalmente tra i 3 e i 5 giorni

Camminare è terapeutico ed è la migliore riabilitazione per tutti.

Mini invasività, interventi brevi: questi sono i cardini del recupero rapido; così come la qualità e il tipo di protesi impiantata è fondamentale per la ripresa.

Ogni paziente in base all’età, alla qualità dell’osso e alla forma della sua anca, necessita di una protesi specifica.

Le protesi moderne infatti hanno un’ottima stabilità fin da subito e consentono di essere caricate con il 100% del peso corporeo fin da poche ore dopo l’intervento.

Come funziona il percorso di recupero?

La riabilitazione e gli esercizi di fisioterapia sono una parte fondamentale del processo di cura fisica e psicologica, perché consentono l’indipendenza in tempi davvero brevi.

Un altro elemento chiave è adottare uno stile di vita sano e un regime alimentare equilibrato per non aumentare di peso e compromettere così i risultati dell’intervento.

Il percorso vero e proprio inizia in camera con il fisioterapista che effettua mobilizzazione passiva e attiva assistita del distretto articolare e si insegnano i primi spostamenti da compiere mentre il paziente è ancora a letto. 

Il fisioterapista ha il compito di guidare ed accompagnare il paziente che rimane autonomo e fin da subito partecipa attivamente al suo processo di guarigione.

Dopo poche ore dall’intervento sono molte le persone che camminano, senza dolori, sempre con i supporti (stampelle e fisioterapista), nel corridoio dell’ospedale.

Durante la prima giornata il paziente e’ autonomo negli spostamenti, può alzarsi e andare in bagno, utilizzando correttamente gli ausili.

Dopo due-tre giorni la maggioranza dei pazienti salgono e scendono le scale in autonomia.

Prima della dimissione viene effettuata la valutazione fisioterapica finale e consegnato un protocollo di esercizi da effettuare a casa.

I principali esercizi di riabilitazione

I principali esercizi per un corretto e veloce recupero possono essere sintetizzati in tre categorie:

  • Per il recupero dell’escursione articolare, per riattivare la massima apertura e chiusura dell’anca operata, sia attivi che passivi;
  • Di addestramento alla deambulazione corretta;
  • Di rinforzo muscolare dell’arto inferiore.

Gli esercizi dovranno permettere di fare un percorso che consentirà al paziente, gradualmente, di tornare ad effettuare movimenti di tutti i giorni, come scendere dal letto, camminare senza ausili, sedersi, allacciarsi le scarpe, fare le scale, entrare in auto.

I tempi di ripresa variano di caso in caso, sulla base delle condizioni cliniche del paziente.

In linea di massima, senza pretesa di essere esaustivi, i tempi di recupero possono essere i seguenti:

  • Autonomia per passaggi posturali e movimento– immediata – 1 giorno;
  • Autonomia per svolgimento delle attività di vita quotidiana – 3/10 giorni, a seconda di età, peso, prestanza fisica pre operatoria;
  • Camminata senza ausilio delle canadesi – dipende da caso a caso, da 10 giorni a 1 mese;
  • Guidare l’auto – da 2-3 settimane a un mesi se le condizioni lo permettono, in modo da essere sicuri per se stessi e per gli altri;
  • Lavorare – dai 45 giorni ai tre mesi a secondo della tipologia di lavoro;
  • Tornare alla “normalità” – da 2 mesi a 4 mesi.

È naturale che una muscolatura più forte permette un recupero migliore e più rapido: evitare la sedentarietà totale sia prima che dopo l’impianto garantisce, infatti, il massimo recupero funzionale.

Per quanto riguarda l’attività sportiva, non esistono controindicazioni per gli operati con moderne protesi all’anca, ma la parola d’ordine è una ripresa progressiva, con cautela e tempi diversi a seconda dello sport.

Anche il tuo obiettivo è recuperare in tempi rapidi dopo un intervento di protesi? 

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