Come immaginerai leggendo la parola stessa, la coxartrosi bilaterale rappresenta una forma avanzata di degenerazione articolare che coinvolge entrambe le articolazioni dell’anca.
Questa condizione provoca molto dolore nella zona inguinale o glutea, per via del deterioramento progressivo della cartilagine articolare. Rappresenta una sfida clinica importante, poiché il coinvolgimento bilaterale dell’anca può avere un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti.
Qualsiasi movimento dell’arto inferiore coinvolge le anche e quindi la maggior parte delle attività quotidiane potrebbe risultare compromessa in presenza di dolore acuto.
Scopriamo allora cos’è la coxartrosi bilaterale, cause e trattamento per eliminare il dolore.
Indice
Qual è la causa della coxartrosi?
La coxartrosi bilaterale è una patologia degenerativa cronica, causa la progressiva perdita di cartilagine articolare. Questo espone l’osso sottostante e provoca dolore persistente, irrigidimento e posture scorrette.
Questo disagio si diffonde ad altre zone del corpo, limitando la capacità funzionale. I pazienti con questa condizione hanno difficoltà a camminare per distanze considerevoli, spesso con dolore. Attività quotidiane come salire le scale o lavorare diventano problematiche, influenzando l’autonomia e la salute mentale.
In sintesi, la coxartrosi bilaterale è altamente impattante sulla qualità della vita, richiedendo interventi tempestivi per rallentare la patologia e alleviare il dolore.
Le principali cause e fattori di rischio della coxartrosi bilaterale includono:
- Fattori genetici e predisposizione familiare. Studi hanno evidenziato che l’ereditarietà può giocare un ruolo nella predisposizione a sviluppare questa condizione, con la presenza di geni specifici che possono influenzare la struttura e la funzione dell’articolazione dell’anca
- Traumi o lesioni dell’anca, come fratture, lussazioni o distorsioni. Questi eventi traumatici possono causare danni diretti alla cartilagine articolare o alterazioni strutturali che possono predisporre all’artrosi
- Malformazioni congenite dell’anca, come la displasia congenita. Queste anomalie anatomiche influiscono negativamente sulla stabilità e sull’equilibrio dell’articolazione dell’anca, aumentando il carico meccanico sulla cartilagine
- Malattie infiammatorie o autoimmuni, come l’artrite reumatoide, la spondilite anchilosante. I processi infiammatori cronici associati a queste condizioni possono causare danni progressivi all’articolazione.
Come si diagnostica la coxartrosi?
Ora che abbiamo compreso che cos’è la coxartrosi bilaterale e da cosa è causata, è il momento di comprendere l’importanza e il funzionamento di una diagnosi professionale.
Il paziente stesso può riconoscere la presenza di coxartrosi bilaterale ascoltando il proprio corpo. Ovviamente questo metodo non deve mai sostituire la diagnosi professionale di un medico esperto. Infatti, la coxartrosi bilaterale all’anca è caratterizzata da una serie di sintomi abbastanza evidenti e riconoscibili, come:
- Dolore, localizzato all’inguine, alla zona dell’anca o alla parte superiore della coscia. Il dolore tende ad essere cronico e progressivo, peggiorando con l’attività fisica o il carico sull’articolazione e migliorando con il riposo
- Rigidità articolare, specialmente al mattino o dopo periodi di inattività. Questa condizione può limitare la mobilità e richiedere del tempo per scomparire con il movimento
- Limitazione della funzionalità e della loro capacità di movimento e attività fisica. Camminare, salire le scale, alzarsi da una sedia o eseguire movimenti di rotazione dell’anca possono diventare difficili
- Debolezza dei muscoli che circondano l’articolazione dell’anca. La debolezza muscolare può verificarsi a causa della limitazione dell’attività fisica e della compromissione della funzione articolare, contribuendo ulteriormente alla ridotta capacità di movimento
- Scrosci o crepitio durante il movimento. Questo rumore può essere causato dal deterioramento della cartilagine e dalla presenza di irregolarità o sporgenze ossee nell’articolazione.
Poiché questi sintomi possono anche essere presenti in altre condizioni dell’anca, è fondamentale consultare un medico per una diagnosi accurata.
La diagnosi dell’ortopedico
La diagnosi della coxartrosi coinvolge una valutazione clinica approfondita e l’ausilio di esami di imaging. Per prima cosa, il medico raccoglierà una storia clinica dettagliata. Pone domande sulle caratteristiche del dolore, sulla durata dei sintomi, sull’andamento dei sintomi nel tempo e sulle attività che possono peggiorare o alleviare il dolore.
Durante l’esame fisico, il medico può valutare l’articolazione dell’anca per la presenza di gonfiore, sensibilità e limitazione del movimento. Saranno eseguiti test specifici. Tra questi: la valutazione dell’ampiezza di movimento dell’anca e dei punti dolenti, per aiutare a determinare la gravità della condizione.
Solitamente, si rendono anche necessari esami come radiografie, che possono mostrare la presenza di anomalie articolari, come lo spazio articolare ridotto, la presenza di osteofiti (escrescenze ossee), il restringimento dell’articolazione e la deformità ossea. La risonanza magnetica è utilizzata per ottenere immagini dettagliate delle strutture ossee, della cartilagine e dei tessuti molli circostanti. La tomografia computerizzata invece fornisce immagini trasversali dell’articolazione dell’anca e consente di ottenere una valutazione più dettagliata delle strutture ossee e della forma articolare.
In alcuni casi, il medico prescrive anche esami di laboratorio, come dei semplici esami del sangue, per escludere altre condizioni, come l’artrite reumatoide, che possono presentare sintomi simili alla coxartrosi.
Come si cura la coxartrosi bilaterale?
Abbiamo visto che la coxartrosi bilaterale dell’anca potrebbe creare delle invalidità e gravi limitazioni nella vita di un paziente. Ecco perché è fondamentale intervenire da subito con un trattamento efficace e su misura per ogni persona.
Come vale per altre patologie articolari, si comincia sempre con un approccio conservativo e farmacologico.
Il medico potrebbe intervenire prescrivendo FANS per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione nell’articolazione dell’anca. È importante seguire le indicazioni del medico riguardo alla posologia e alla durata del trattamento farmacologico.
In parallelo a questa soluzione, potrebbe essere necessario mantenere un’alimentazione equilibrata per ridurre il peso e quindi lo stress sulle articolazioni dell’anca. Inoltre, si suggerisce di evitare attività ad alto impatto e adottare una postura corretta durante le mansioni quotidiane può aiutare a ridurre il carico articolare.
Un programma di terapia fisica personalizzato può includere esercizi per migliorare la forza muscolare, l’equilibrio e la flessibilità dell’anca e contribuire a stabilizzare l’articolazione e a migliorare la funzionalità.
Come vale anche per altre patologie articolari, il paziente potrebbe trovare sollievo mediante iniezioni di corticosteroidi o acido ialuronico nell’articolazione dell’anca per ridurre l’infiammazione e il dolore.
I corticosteroidi sono potenti farmaci antinfiammatori che agiscono sopprimendo la risposta infiammatoria del corpo. Una volta somministrati, inibiscono la produzione di sostanze come le citochine e le prostaglandine.
Quando è necessario l’intervento chirurgico?
La decisione di sottoporsi a un intervento chirurgico per curare la coxartrosi bilaterale dipende da diversi fattori. Tra cui la gravità dei sintomi, il grado di compromissione dell’articolazione dell’anca e le condizioni di salute del paziente. Quest’ultimo deve poter ritrovare la fluidità dei movimenti e la qualità della vita a fronte di un bassissimo rischio di complicanze.
In pazienti giovani con danni articolari specifici è possibile eseguire l’artroscopia. Viene inserita una telecamera e strumenti chirurgici specializzati nell’articolazione dell’anca per esaminare e trattare eventuali lesioni o difetti della cartilagine.
Tuttavia, l’artroscopia non è in grado di invertire il processo degenerativo della coxartrosi se questo è già presente e può essere limitata nella sua efficacia nelle fasi avanzate della malattia.
Prima dell’intervento chirurgico di sostituzione completa dell’articolazione è anche possibile considerare l’osteotomia. Si tratta di un intervento chirurgico che consiste nel tagliare e ridirezionare chirurgicamente l’osso per modificare l’assetto dell’articolazione dell’anca.
Questo può ridistribuire il carico sulle zone meno danneggiate della cartilagine, alleviando il dolore e migliorando la funzionalità. È un intervento che attualmente è riservato a pochissimi pazienti, selezionati.
Tuttavia, l’osteotomia è indicata principalmente per pazienti più giovani con lesioni localizzate o anomalie dell’articolazione dell’anca e può non essere adatta per tutti i pazienti con coxartrosi bilaterale.
Sostituire l’anca con delle protesi
Come ultima possibilità, definitiva, vi è la sostituzione dell’anca mediante protesi.
Durante l’intervento, l’articolazione dell’anca danneggiata viene rimossa e sostituita con una protesi artificiale. Questa è fatta da componenti metallici e una coppa acetabolare. La protesi ripristina la funzione dell’articolazione, elimina il dolore e migliora la mobilità.
Prima di procedere, è bene che medico e paziente valutino insieme le condizioni di salute di chi soffre di coxartrosi bilaterale. Bisogna tener conto anche delle possibili complicanze valutando rischi e benefici della procedura. Ad ogni modo oggi risulta sicura e offre notevoli garanzie di successo.
In pazienti giovani con artrosi bilaterale è possibile procedere all’intervento chirurgico bilaterale in simultanea. Quindi al paziente nella stessa seduta vengono applicate entrambe le protesi.
Qual è il tempo di recupero dopo la chirurgia dell’anca?
Il tempo di recupero dopo la chirurgia dell’anca può variare a seconda del tipo di intervento eseguito. Molto dipende anche dalla gravità della condizione preesistente e delle caratteristiche individuali del paziente. Tuttavia, in generale, il periodo di recupero può richiedere diverse settimane o mesi. Mediante l’applicazione di un sistema di recupero rapido tornerai a camminare poche ore dopo l’intervento e potrai essere autonomo fin da subito.
È essenziale seguire le indicazioni e le raccomandazioni del proprio medico curante e partecipare attivamente alla riabilitazione. Questo massimizza i risultati del trattamento chirurgico e renderli permanenti. Vuoi raggiungere anche tu l’obiettivo di muoverti liberamente e senza dolori?
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FAQ
Quali sono le cause della coxartrosi bilaterale?
La coxartrosi bilaterale può essere causata da diversi fattori. Tra cui: predisposizione genetica, traumi o lesioni all’anca, malformazioni congenite dell’anca e malattie infiammatorie o autoimmuni che possono influire sull’articolazione dell’anca. Questi fattori possono portare a un deterioramento progressivo della cartilagine articolare e alla conseguente artrosi.
Quali sono i sintomi tipici della coxartrosi bilaterale?
I sintomi tipici della coxartrosi bilaterale includono dolore cronico all’inguine, all’articolazione dell’anca o alla parte superiore della coscia, rigidità articolare, limitazione della mobilità, debolezza muscolare e crepitio durante il movimento dell’anca. Questi sintomi possono peggiorare con l’attività fisica e migliorare con il riposo.
Quali sono le opzioni di trattamento per la coxartrosi bilaterale?
Il trattamento della coxartrosi bilaterale può includere approcci conservativi, come la terapia fisica per migliorare la forza muscolare e la mobilità, l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei per alleviare il dolore e l’adozione di modifiche dello stile di vita, come perdita di peso ed evitare attività ad alto impatto.
Nei casi più gravi o quando le opzioni conservative non sono efficaci, può essere necessario considerare l’intervento chirurgico, come la sostituzione dell’anca.
Quali sono i rischi associati alla chirurgia di sostituzione dell’anca per la coxartrosi bilaterale?
La chirurgia di sostituzione dell’anca è un’opzione di trattamento comune per la coxartrosi bilaterale avanzata. Sebbene sia generalmente considerata sicura ed efficace, ci sono alcuni rischi associati all’intervento chirurgico, tra cui infezione, le flebiti, lesioni ai nervi o ai vasi sanguigni (rarissime), rigetto dell’impianto e complicanze legate all’anestesia. È importante discutere con il chirurgo ortopedico i potenziali rischi e benefici dell’intervento chirurgico prima di prendere una decisione.
Posso prevenire la coxartrosi bilaterale?
Sebbene la coxartrosi bilaterale possa essere influenzata da fattori genetici e congeniti che non possono essere modificati, ci sono alcune misure che si possono adottare per ridurre il rischio o ritardare l’insorgenza della condizione. Mantenere un peso sano, adottare una dieta equilibrata, evitare lesioni all’anca, praticare attività fisica regolare ma a basso impatto, evitare l’eccesso di sollecitazione articolare e seguire una buona postura durante le attività quotidiane possono contribuire a ridurre il rischio di sviluppare la coxartrosi bilaterale.