I rapporti sessuali sono una parte importante della vita e contribuiscono al benessere fisico e mentale di ogni persona.
Alcune patologie curate dal Dr. Vanni Strigelli, come l’artrosi dell’anca, possono limitare la vita sessuale a causa dei dolori e della rigidità articolare.
Spesso è vissuto come un argomento imbarazzante da trattare con il medico dopo un’operazione di protesi articolare dell’anca, nonostante la maggior parte dei pazienti ne sia preoccupato.
Esprimere i propri timori al chirurgo è un ottimo modo per ottenere chiarimenti su come ritornare all’attività sessuale in modo sicuro, sia dopo un’operazione all’anca che in caso di artrosi.
Perché imparare a riprendere serenamente l’attività sessuale può prevenire le complicazioni.
Quando è necessaria l’operazione di protesi dell’anca?
Avere a disposizione una soluzione efficace come la chirurgia, vuol dire avere la possibilità di tornare a godersi pienamente le proprie giornate e riprendere a camminare senza dolore.
L’intervento di protesi d’anca è tra quelli che registrano il maggior tasso di successo nei reparti di chirurgia ortopedica in tutta Italia.
È sicuro ed efficace grazie all’uso di materiali e tecniche all’avanguardia in continua evoluzione.
Chi ha bisogno dell’operazione di protesi dell’anca?
La protesi è consigliata quando il dolore è resistente alle terapie conservative e permette il recupero del movimento completo dell’articolazione.
Nello specifico l’operazione è consigliata ai pazienti con alcuni dei seguenti sintomi:
- Dolore resistente alle terapie antidolorifiche;
- Mobilità articolare limitata;
- Compromissione delle attività quotidiane;
- Difficoltà significativa ad alzarsi dalla posizione seduta;
- Difficoltà a dormire la notte per il dolore;
- Dolore a camminare.
In cosa consiste l’intervento di protesi dell’anca?
Durante l’intervento di protesi dell’anca l’osso e la cartilagine danneggiati sono rimossi e sostituiti mediante l’impianto di componenti protesiche fissate saldamente all’osso.
È pianificato attraverso un planning preoperatorio al computer e l’esecuzione di una radiografia che permette di stabilire la protesi adatta al paziente.
La durata dell’operazione varia tra i 45 e i 60 minuti e si compone di alcune fasi:
- Anestesia e monitoraggio dei parametri vitali;
- Posizionamento del paziente sul tavolo operatorio sul fianco;
- Disinfezione e incisione cutanea;
- Rimozione dell’osso e della cartilagine usurati;
- Posizionamento delle componenti protesiche;
- Manovre per provare la nuova articolazione;
- Chiusura della cute con colla e sua medicazione.
La mini invasività prevede l’utilizzo di protesi più piccole che combinate con tecniche moderne di terapia del dolore e di risparmio del sangue, oltre a protocolli di riabilitazione rapida, consentono un recupero immediato.
È possibile avere rapporti sessuali dopo l’operazione di protesi dell’anca?
La risposta è sì, anche se non è sempre possibile dare una risposta univoca ad ogni situazione, dato che esiste una ampia varietà sia di condizioni cliniche che di desideri intimi.
Il trattamento chirurgico, il dolore e la rigidità per la presenza di artrosi, determinano sicuramente un impedimento fino all’impossibilità di una regolare attività fisica come quella sessuale.
Questo finisce per coinvolgere il paziente e il partner: spesso la coppia si trova in difficoltà a confidare questa problematica al chirurgo.
In realtà, la ripresa dell’attività sessuale dopo il posizionamento di protesi d’anca può realizzarsi già dopo pochi giorni dall’intervento, seguendo tempistiche e accorgimenti necessari.
Dopo quanto tempo si può ritornare all’attività sessuale dall’operazione?
Nonostante i progressi che hanno velocizzato il processo di guarigione, il paziente operato deve prestare attenzione ad una serie di movimenti finché non è considerato fuori dal rischio di lussazione.
Esistono diverse “vie d’accesso” all’anca: ciascun accesso (anteriore, laterale o postero-laterale) ha un diverso movimento lussante.
Consideriamo l’accesso postero-laterale.
La protesi, una volta impiantata, permette di camminare e fare le scale con tutto il peso del corpo sulla gamba operata: è fin da subito solidale con l’osso e non vi è rischio di spostarla o di danneggiarla con l’attività sessuale.
C’è un rischio minimo di lussazione dell’impianto, in particolare durante i movimenti combinati di flessione, adduzione ed intrarotazione, ma si tratta di un movimento innaturale.
I pazienti sono addestrati duranti i giorni di ricovero in ospedale su quali movimenti evitare.
Quindi non c’è alcun rischio nell’attivià sessuale: c’è da fare attenzione ed evitare alcuni movimenti, quelli che potrebbero esporvi al rischio di lussazione dell’anca.
Anzi, la maggior parte dei pazienti, sperimenta un miglioramento complessivo della propria vita sessuale dopo la protesi all’anca, ma ci sono comunemente alcune paure nello svolgere l’attività sessuale nell’immediato post-operatorio.
Uno studio pubblicato sul Journal of Arthroplasty raccomanda di evitare le seguenti posizioni:
- In ginocchio con il partner dietro;
- In ginocchio sul partner;
- Sul fianco, faccia a faccia.
Raccomandazioni generali
Come regola generale, il partner con la protesi d’anca dovrebbe evitare la flessione estrema dell’articolazione soprattutto se associata ad adduzione ed intrarotazione dell’anca.
La posizione di sicurezza è mantenere l’anca leggermente abdotta ed extraruotata e sono inoltre consigliate per il primo periodo posizioni rilassate e passive.
La raccomandazione di base è di andare piano e fermarsi in caso di dolore o insicurezza.
Perchè le protesi totali d’anca rappresentano una delle operazioni chirurgiche di maggior successo eseguite oggi, ma ci vuole tempo perché il corpo si abitui alla nuova articolazione.
Se sei stato operato di protesi d’anca e vuoi avere maggiori informazioni su come ritornare serenamente ad avere rapporti sessuali, puoi contattarci direttamente dalla pagine “Contatti“.