Conosciuto anche come coxalgia, il dolore all’anca è un sintomo molto frequente che interessa individui di ogni sesso ed età.
A seconda della causa scatenante, il dolore all’anca può essere avvertito a livello dell’inguine, sulla parte esterna dell’anca o sulla zona del gluteo.
Può essere particolarmente intenso e acuto, ad esempio nel caso di una frattura, o corrispondere a una sensazione sorda e cronica, come nell’artrosi.
Il dolore all’anca si presenta in associazione ad altri sintomi, tra cui:
- Zoppia;
- Rigidità e ridotta mobilità dell’articolazione;
- Senso di indolenzimento;
- Difficoltà a dormire su un fianco;
- Dolore alla parte anteriore della coscia o al ginocchio.
In questo articolo puoi trovare una guida completa sul dolore all’anca per risolvere ogni tuo dubbio su:
- Come alleviare il dolore all’anca;
- La protesi d’anca, il trattamento risolutivo per curare il dolore;
- Gli esercizi per l’artrosi dell’anca;
- Artrosi anca e sport, amici o nemici?
1 – Come alleviare il dolore all’anca
L’anca ha un ruolo fondamentale per il movimento, e se hai un forte dolore, le attività quotidiane come passeggiare, alzarti dal letto, salire le scale, possono diventare difficoltose se non addirittura impossibili.
La soluzione è rivolgersi ad uno specialista dell’anca e delle sue patologie, tra cui l’artrosi, per capire quanto è grave il dolore che senti.
La sua gravità può essere suddivisa in tre livelli in base all’avanzamento della patologia.
- Lieve: un’iniziale usura della cartilagine e il dolore risiede solo nella zona circoscritta dell’anca;
- Moderata: i sintomi diventano più intensi e iniziano a comparire in movimento e anche a riposo. Il dolore si estende anche all’area inguinale e alla parte anteriore della coscia.
- Grave: dolore cronico, intenso e diffuso e i movimenti dell’anca sono notevolmente compromessi.
Lo specialista, a seconda dello stadio di avanzamento della patologia, ti può consigliare cure e trattamenti adeguati.
Dolore all’anca, quali esami fare?
Per capire l’entità del dolore all’anca lo specialista ortopedico esegue la visita attraverso un esame obiettivo, l’anamnesi e la diagnostica per immagini.
L’esame obiettivo e l’anamnesi forniscono informazioni importanti sulle caratteristiche della sensazione dolorosa, dell’evento scatenante e sui fattori di rischio.
La diagnostica per immagini permette di valutare lo stato di salute dell’articolazione dell’anca e degli elementi muscolo-tendinei che interagiscono con essa.
Solitamente figurano nella valutazione del dolore:
- Raggi X;
- Risonanza magnetica;
- Ecografia;
- TAC.
Il trattamento conservativo
Una volta stabilito che il dolore è provocato dall’artrosi, solitamente nelle fasi iniziali si procede con un trattamento conservativo, anche se questa terapia non è in grado di bloccare l’artrosi.
Possiamo suddividere in 5 categorie i trattamenti più utilizzati per il dolore all’anca:
- Farmaci: antidolorifici e antinfiammatori aiutano a contenere i sintomi, dolore e gonfiore, e possono rallentare la degenerazione articolare;
- Infiltrazioni: i corticosteroidi sono in grado di fornire sollievo e ridurre l’infiammazione, così come l’acido ialuronico che agisce da lubrificante.
- Fisioterapia: per migliorare l’efficienza della muscolatura, aumentare il range di movimento e flessibilità e per agire in maniera preventiva e protettiva sulle articolazioni.
- Medicina rigenerativa: PRP e cellule staminali, che sfruttano il potenziale rigenerativo dei tessuti nel caso dell’artrosi, non determinano la rigenerazione della cartilagine ma hanno un’azione antinfiammatoria.
- Perdita di peso: alleato per diminuire il sovraccarico sulle articolazioni, una corretta dieta alimentare con integratori a base di glucosamina e condroitina solfato.
Scopri altri dettagli sui trattamenti conservativi per curare il dolore all’anca qui.
2 – La protesi d’anca, il trattamento risolutivo per curare il dolore
Quando il dolore è resistente alle terapie conservative è arrivato il momento di operare.
Come esito dell’operazione si ha la rimozione definitiva del dolore e il recupero del movimento completo all’articolazione.
Chi ha bisogno dell’intervento?
Nello specifico l’intervento è consigliato ai pazienti con alcuni dei seguenti sintomi:
- Dolore resistente alle terapie antidolorifiche;
- Mobilità articolare limitata;
- Compromissione delle attività quotidiane;
- Difficoltà significativa ad alzarsi dalla posizione seduta;
- Difficoltà a dormire la notte per il dolore;
- Dolore a camminare;
- Limitato o nessun beneficio dai trattamenti conservativi.
Le fasi dell’intervento di protesi dell’anca
L’intervento è pianificato attraverso un planning preoperatorio, eseguito al computer, e l’esecuzione di una radiografia che permette di stabilire la protesi adatta in base alla tua età, alla qualità dell’osso e alla forma dell’articolazione naturale.
Nella protesi dell’anca l’osso e la cartilagine danneggiati sono rimossi e sostituiti mediante l’impianto di componenti protesiche fissate saldamente all’osso: l’obiettivo è avere una nuova articolazione stabile.
La durata tecnica dell’intervento chirurgico di solito varia tra i 45 e i 60 minuti, anche se in realtà passano circa 3 ore da quando vieni portato in sala operatoria a quando rientri in camera, e può essere così schematizzato:
- Anestesia: somministrazione di farmaci in vena, monitoraggio dei parametri vitali anestesia spinale;
- Posizionamento del paziente sul tavolo operatorio sul fianco;
- Disinfezione dell’arto e incisione cutanea;
- Rimozione dell’osso e della cartilagine usurati;
- Posizionamento delle componenti protesiche;
- Manovre per provare la nuova articolazione;
- Chiusura della cute con colla e sua medicazione.
Protesi d’anca mini invasiva
Le nuove tecniche mini invasive permettono di impiantare le protesi d’anca attraverso un’incisione di circa 10 cm, chiusa con la colla, con un risparmio di osso, soprattutto sul femore.
La mini invasività prevede l’utilizzo di protesi più piccole che combinate con tecniche moderne di terapia del dolore e di risparmio del sangue, oltre a protocolli di riabilitazione rapida, consentono un recupero immediato.
I pazienti riprendono a camminare il giorno stesso dell’intervento e possono tornare a casa in pochi giorni autonomi.
Se vuoi altri dettagli sull’intervento e la durata della protesi, vieni in questa pagina.
Questo intervento può essere eseguito privatamente, o tramite assicurazione sanitaria, o in convenzione con il S.S.N.
In Toscana, puoi rivolgerti al Dr. Vanni Strigelli, che visita in diverse strutture a Firenze e Pontassieve e svolge la sua attività chirurgica presso il Valdisieve Hospital, privatamente e in convenzione con il S.S.N.
Leggi anche questo articolo per conoscere l’intervento di protesi dell’anca con il Dr. Vanni Strigelli.
3 – L’importanza degli esercizi per l’artrosi dell’anca
Prima della chirurgia è importante mantenere un peso equilibrato e fare regolare attività fisica che mantenga buona la mobilità.
Ci sono alcuni esercizi per limitare i dolori da praticare a casa per rinforzare i muscoli che stabilizzano l’articolazione.
Il consiglio è iniziare senza forzature, soprattutto se non pratichi regolare esercizio fisico; ricordarti di respirare correttamente e rispettare le pause tra ogni serie.
Ascolta il tuo corpo e aumenta gradualmente il numero di serie e la durata, cercando di svolgere l’attività fisica con costanza.
Oltre agli esercizi puoi assumere antinfiammatori e antidolorifici nella fase acuta, e fare sessioni di fisioterapia per mantenere i sintomi sotto controllo.
Gli esercizi di stretching ti permettono di migliorare la flessibilità dei muscoli posteriori dell’anca, ridurre i traumi e prevenire infortuni.
Quelli per il rinforzo muscolare invece, vanno eseguiti per stabilizzare l’articolazione e stimolare la mobilità: in questo modo il dolore sarà limitato e riuscirai ad avere una postura il più possibile corretta.
Gli esercizi fondamentali per un corretto e veloce recupero
Di seguito alcuni esercizi che dovrai fare per un recupero rapido, con serie di 10 ripetizioni, tre volte al giorno.
Flesso-estensioni della caviglia
Muovere lentamente caviglia, piede e dita in su ed in giù. Possono essere ripetute più volte durante la giornata, servono a riattivare la pompa venosa del polpaccio.
Flessione del ginocchio
Senza sollevare il bacino, flettere ed estendere il ginocchio (mantieni le ginocchia leggermente divaricate) facendo scivolare il tallone sul letto. Raggiunta la massima flessione portare il ginocchio all’esterno e tenere per 5 secondi.
Rinforzo dei muscoli glutei
Portare le braccia lungo il corpo, flettere le ginocchia mantenendole leggermente divaricate e sollevare i glutei dal materasso facendo il “ponte”.
Contrarre le natiche e mantenere la contrazione per 5-10 secondi, poi rilassare.
Rinforzo muscolare quadricipite
Portati a sedere a letto con le gambe fuori dal letto. Mantenere le ginocchia leggermente divaricate Estendere e flettere attivamente il ginocchio alternando le gambe.
Se vuoi avere altre informazioni sugli esercizi dopo una protesi dell’anca, leggi anche questo articolo.
4 – Artrosi anca e sport, amici o nemici?
Se sei affetto da artrosi, fare ginnastica è importante, perché allevia il dolore, migliora il decorso della patologia, la motilità articolare e, di conseguenza, la qualità della tua vita.
Mantenersi attivi ed evitare il più possibile la vita sedentaria è importante per la salute del tuo corpo ed anche delle tue articolazioni,e così facendo mantieni il cuore sano, rinforzi ossa e muscoli, aumenti l’elasticità e migliori l’equilibrio.
Lo sport è tuo amico perché un moderato allenamento ed una vita attiva garantiscono un miglior ‘invecchiamento’ delle articolazioni che manterranno una buona mobilita’ ed un buon tono muscolare nel tempo.
Certo l’artrosi, quando diventa molto sintomatica, può impedirti di fare lo sport che ami, ma non la ginnastica.
Fare ginnastica, meglio se inizialmente sotto la guida di un fisioterapista, e’ efficace nel ridurre i sintomi dell’artrosi così come l’attività fisica in assenza del peso sugli arti inferiori (bicicletta, nuovo, ginnastica in acqua).
Ci sono alcune strategie da seguire in caso di artrosi dell’anca:
- Evitare il sovrappeso: se sottoposte a un carico di peso eccessivo, le articolazioni vanno incontro a degenerazione progressiva e quindi artrosi;
- Mantenersi attivi, perché la sedentarietà porta soltanto all’irrigidimento dell’articolazione;
- Evitare sport che consumano le articolazioni dopo una certa età: calcetto, rugby, corsa, perché richiedono movimenti in carico, prolungati nel tempo e con il rischio di traumi da contatto;
- Mantenere una dieta equilibrata.
Quali sport puoi praticare se soffri di artrosi dell’anca?
La ginnastica mirata è utile per correggere la postura, rinforzare la muscolatura, aumentare l’elasticità e l’ossigenazione dei tessuti, migliorare l’equilibrio e recuperare la motilità articolare.
Lo yoga e il Pilates sono due attività indicate e facili da praticare che permettono di ottenere tutti questi benefici.
Tutte le attività in acqua sono ottime opzioni perché le articolazioni sono in scarico e non costrette a sopportare tutto il peso, così come è adeguata la cyclette.
Consigliate anche la camminata e il ballo, perché aiutano a mantenere il benessere.
Dopo l’intervento di protesi dell’anca quali sport puoi praticare senza dolore?
Terminata la riabilitazione, puoi tornare a praticare diversi sport con la protesi dell’anca:
- Bicicletta- Cyclette;
- Camminate illimitate
- Ginnastica;
- Golf;
- Danza;
- Nuoto;
- Bowling;
- Escursionismo;
- Sci;
- Tennis doppio;
- Canottaggio;
- Navigazione.
Perché lo sport, per le tue articolazioni, non è un nemico, anzi: è l’alleato perfetto per mantenerti attivo, sano e giovane, se praticato con la giusta attenzione e intensità.
Se soffri artrosi e hai dolore all’anca, rivolgiti al Dr. Vanni Strigelli per migliorare e curare la tua situazione.