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Protesi ginocchio Firenze: privata o in convenzione con il S.S.N.

La protesi di ginocchio può essere eseguita a Firenze privatamente o in convenzione con il S.S.N., per risolvere il problema dell'artrosi.

Pubblicato il 16/12/2021

Quando il dolore al ginocchio impedisce addirittura di stare in piedi, può essere dovuto alla gonartrosi, cioè l’artrosi del ginocchio.

È una patologia che, negli stadi avanzati, può essere risolta definitivamente con la protesi di ginocchio, privatamente o in convenzione con il S.S.N.

I sintomi principali sono dolori intermittenti e rigidità nei movimenti, che, negli stadi più avanzati, possono limitare le attività della vita quotidiana come camminare o fare le scale, ma anche dormire o semplicemente restare in piedi per alcuni minuti.

Prima di compromettere la tua situazione e soprattutto la tua vita, è fondamentale rivolgerti ad un ortopedico specializzato che possa intervenire per risolvere la problematica.

Le patologie e i sintomi curate con la protesi di ginocchio 

L’artrosi del ginocchio è una patologia degenerativa cronica caratterizzata dalla progressiva distruzione della cartilagine articolare a cui consegue deformità dell’articolazione, infiammazione e dolore.

Nella gonartrosi il dolore può essere diffuso a tutto il ginocchio, o localizzato in specifiche parti.

Nello stadio iniziale può migliorare con la perdita di peso e la riabilitazione; è possibile utilizzare degli integratori per la cartilagine, gestire il dolore con ghiaccio e antinfiammatori ed eseguire infiltrazioni.

Quando la malattia progredisce, diventa impossibile praticare sport e vengono limitate le attività della vita quotidiana come camminare o fare le scale. 

Alcuni pazienti possono sperimentare dolore notturno con difficoltà a riposare o difficoltà importanti ad alzarsi dalla posizione seduta.

Negli stati avanzati, sfortunatamente, i trattamenti conservativi non risultano efficaci e la chirurgia protesica è necessaria per risolvere i sintomi, togliere il dolore e ridare movimento all’articolazione. 

In generale, l’intervento è consigliato quando il dolore è resistente alla terapia antidolorifica o quando per svolgere una vita normale, è necessario assumere antidolorifici quotidianamente. 

Per i pazienti che hanno sviluppato artrosi diffusa del ginocchio o che sono affetti da malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide è consigliata la protesi totale; invece, i pazienti con artrosi di una sola porzione di ginocchio, possono beneficiare di un intervento più piccolo di protesi monocompartimentale.

In cosa consiste la protesi di ginocchio?

L’intervento di protesi di ginocchio permette quindi di guarire dalle patologie croniche degenerative della cartilagine.

La protesi di ginocchio può essere totale o parziale (o monocompartimentale).

Nel primo caso tutta la superficie del ginocchio è rivestita dalla protesi; nel secondo caso, solo una parte del ginocchio, quella danneggiata, è rivestita dalla protesi mentre la parte restante non è modificata dall’intervento. 

La protesi monocompartimentale del ginocchio è la più piccola protesi di ginocchio impiantabile: è un dispositivo mininvasivo che rispetta l’anatomia e permette una guarigione in tempi rapidi.

Esistono molte tipologie di protesi di ginocchio per cui è possibile personalizzare la protesi sulle necessità del paziente. 

Non esiste infatti la protesi giusta per tutti i pazienti, il percorso di cura deve essere personalizzato a partire dalla scelta dell’impianto.

Chi può accedere, privatamente o in convenzione, all’intervento?

Tutti i pazienti che hanno dolore cronico al ginocchio causato dall’artrosi di ginocchio possono beneficiare di una protesi del ginocchio, in particolare in caso di fallimento delle terapie conservative. 

Lo specialista ortopedico, mediante un’accurata visita e la visione di radiografie del ginocchio sotto carico, cioè eseguite in piedi, identifica l’idoneità o meno del paziente per l’intervento.

Non tutti i pazienti necessitano di chirurgia e non tutti i dolori al ginocchio possono essere guariti dalla protesi.

È consigliato quando alla radiografia è presente un’artrosi grave con contatto osso su osso ed in presenza di qualsiasi dei seguenti sintomi:

  • Dolore resistente alle terapie antidolorifiche;
  • Dolore costante anche a riposo;
  • Difficoltà a stare in piedi per lunghi periodi;
  • Inabilità a praticare le attività quotidiane, camminare, fare le scale;
  • Difficoltà significativa ad alzarsi dalla posizione seduta;
  • Difficoltà a dormire la notte;
  • Mobilità articolare limitata;
  • Nessun beneficio o beneficio limitato dalla fisioterapia e dai trattamenti conservativi.

L’unico modo per guarire dall’artrosi definitivamente è sottoporsi all’intervento di protesi totale o protesi parziale.

Come si svolge l’intervento?

La chirurgia inizia con la somministrazione dell’anestesia, la puntura spinale, una singola iniezione nella parte bassa della colonna vertebrale con un ago sottilissimo, molto sicura; può essere associata ad un sedativo qualora il paziente volesse dormire. 

Non e’ dolorosa, riduce i rischi di trombosi venosa, può ridurre il rischio di sanguinamento e migliorare il controllo del dolore nell’immediato post-operatorio. 

In seguito all’anestesia, il paziente è posizionato sul letto operatorio, l’arto è disinfettato e sono posizionati dei teli sterili che delimitano la zona dell’intervento. 

È eseguita l’incisione chirurgica, si procede a rimuovere la cartilagine e l’osso danneggiato, e a preparare i capi articolari all’impianto delle componenti protesiche. 

Le componenti protesiche sono ancorate all’osso in posizione corretta e secondo un preciso planning preoperatorio; infine la nuova articolazione viene provata con opportune manovre. 

L’intervento termina con la sutura dell’incisione e la sua medicazione.

Quanto dura la riabilitazione dopo?

I tempi di recupero post-operatori possono variare da paziente a paziente e sono influenzati dall’età, dalla condizione fisica pre-operatoria e dalla presenza di malattie concomitanti. 

Le tecniche moderne mini-invasive prevedono anche l’utilizzo di protesi più piccole che, combinate con tecniche moderne di terapia del dolore e di risparmio del sangue, oltre a protocolli di riabilitazione rapida, consentono un recupero immediato

La riabilitazione inizia poche ore dopo: appena svanita l’anestesia il paziente inizia a fare esercizi a letto, riprende a camminare il giorno stesso e può tornare a casa in pochi giorni autonomo. 

Il protocollo di recupero rapido (Rapid Recovery) permette di tornare subito a camminare e a fare le scale, di recuperare prontamente il movimento articolare e di velocizzare la riabilitazione che diventa più facile e meno dolorosa. 

I vantaggi di questo approccio moderno sono una minore degenza in ospedale e una riduzione del dolore post-operatorio. 

Nonostante i moderni protocolli permettano un recupero rapido, qualora sia più sicuro, il paziente può svolgere un periodo di ricovero in riabilitazione post-operatoria.

Alla dimissione è suggerito un programma fisioterapico ambulatoriale che può essere svolto privatamente, o a carico del sistema sanitario nazionale.

Per ottenere tempi di recupero sempre più rapidi, è molto utile eseguire esercizi di rinforzo muscolare e affiancamento fisioterapico anche prima dell’intervento chirurgico.

Le soluzioni, per essere guidati in questo percorso, sono rivolgersi ad un fisioterapista o affidarsi all’applicazione MyMobility, nata dalla partnership tra Apple e Zimmer Biomet.

La protesi di ginocchio: privata o in convenzione con il S.S.N.?

L’intervento chirurgico può essere eseguito privatamente, oppure tramite assicurazione sanitaria, o anche mediante il sistema sanitario nazionale (S.S.N.).

Sia la riabilitazione in regime di ricovero, che quella ambulatoriale, può essere svolta a carico del S.S.N. (gratuitamente per il paziente) qualora il paziente sia stato operato presso la Valdisieve Hospital, il cui responsabile del Reparto di Chirurgia Ortopedica, il Dr. Vanni Strigelli, visita ed opera, sia privatamente che in convezione.

I tempi d’attesa sono variabili, ma , solitamente, compresi entro i 2 e 3 mesi per gli interventi in convezione e fra i 10 e i 20 giorni privatamente o con l’assicurazione sanitaria.