protesi anca fianco mani

Riabilitazione protesi d’anca passo per passo

La riabilitazione dopo l'intervento di protesi d'anca passo per passo, con esercizi, movimenti e sport indicati.

Pubblicato il 02/09/2021

Le tecniche mini invasive utilizzate maggiormente per l’intervento di protesi d’anca permettono di migliorare la qualità di vita e di ridurre il dolore, consentendo ricoveri ospedalieri sempre più brevi.

Oggi i pazienti, grazie alle attuali tecniche chirurgiche, alle nuove protesi, e al metodo di Rapid Recovery, possono riprendere ad alzarsi e muoversi, con l’aiuto di ausili, il giorno stesso dell’operazione.

La riabilitazione è fondamentale per recuperare, nei tempi stabiliti, la piena mobilità articolare e l’indipendenza..

Essa comincia fin dal primo giorno in ospedale e continua dopo la dimissione attraverso un programma di esercizi da eseguire in casa e in palestra.

Ma in cosa consiste la riabilitazione?

Dopo un intervento chirurgico di protesi d’anca, la riabilitazione e gli esercizi di fisioterapia sono una parte fondamentale del processo di cura fisica e psicologica per ritornare ad uno stato di completa autonomia in tempi davvero brevi.

Durante la prima giornata la persona operata impara a gestire, prima con il fisioterapista o l’infermiere poi in maniera autonoma, la capacità di mettersi seduta, sul fianco, di alzarsi e di andare in bagno, utilizzando correttamente gli ausili.

Quali esercizi sono consigliati?

Gli esercizi consigliati, da effettuare poche ore dopo l’intervento sono:

  • Flessione dorsale e plantare del piede;
  • Contrazioni statiche di quadricipiti, gluteo medio e adduttori;
  • Ponte;
  • Mobilizzazione attiva nel range di movimento consentito;
  • Passaggio posturale da seduto a in piedi;
  • Camminata con stampelle.

Dopo poche ore dall’intervento sono molte le persone che camminano, senza dolori, sempre con i dovuti supporti, nel corridoio dell’ospedale.

Per tornare a camminare bene, bisogna tornare a camminare subito.

E che dopo solo massimo tre giorni salgono e scendono le scale.

Una volta raggiunta l’autonomia durante i passaggi posturali e la camminata, si effettua il trattamento in palestra, in base alla valutazione fatta precedentemente.

Inizia così il Programma Riabilitativo Individualizzato con l’obiettivo primario di riprendere le attività di vita quotidiana, come vestirsi, lavarsi, guidare, fare le scale etc., riattivare la muscolatura e raggiungere il maggior grado possibile di articolarità.

Prima della dimissione viene effettuata la valutazione fisioterapica finale e consegnato un protocollo di esercizi da effettuare a casa.

È fondamentale per il corretto recupero dare continuità ai trattamenti fisioterapici.

I principali esercizi di riabilitazione

I principali esercizi per un corretto e veloce recupero possono essere sintetizzati in tre categorie:

  • Esercizi per il recupero dell’escursione articolare, per riattivare la massima apertura e chiusura dell’anca operata, che possono essere sia attivi che passivi. 
  • Movimenti di addestramento alla deambulazione corretta
  • Allenamenti per il rinforzo muscolare dell’arto inferiore.

Una muscolatura più forte permette un recupero migliore e più rapido. per questo e’ da evitare la sedentarietà sia prima che dopo l’impianto di protesi.

Gli esercizi dovranno permettere di fare un percorso che consentirà al paziente, gradualmente, di tornare ad effettuare movimenti di tutti i giorni, come: 

  • Scendere dal letto e risalire a letto;
  • Camminare senza ausili;
  • Sedersi;
  • Allacciarsi le scarpe;
  • Scendere e salire le scale;
  • Entrare e uscire dall’auto.

I movimenti e i gesti da evitare

Il periodo post-operatorio è delicato e bisogna curare ogni piccolo dettaglio per recuperare al meglio. 

Pertanto, ci saranno anche alcuni accorgimenti da tenere presenti al rientro a casa:

  • Rimozione di tappeti, zerbini o oggetti in cui si può inciampare; 
  • Attenzione in doccia o negli ambienti in cui il pavimento può essere bagnato a non scivolare;
  • Dormire sul fianco e’ possibile ma e’ piu’ comodo posizionare con un cuscino tra le ginocchia per mantenerle leggermente divaricate; 
  • Evitare le sedute molto basse. 

Inoltre ci sono alcuni movimenti bruschi e posizioni estreme che dovranno essere evitate o svolte con cautela, in modo da non compromettere la completa riabilitazione dell’arto ed evitare la lussazione delle componenti protesiche:

  • Flessione dell’anca con un angolo superiore ai 90° e’ possibile se le ginocchia sono leggermente divaricate;
  • Movimenti di rotazione della gamba operata verso l’interno, se associati a flessione e adduzione dell’anca;
  • Camminare a lungo su terreni sconnessi. 

È essenziale ricordare che la “nuova articolazione” è relativamente esposta alla lussazione fino a quando la muscolatura dell’arto inferiore non avrà riacquistato un adeguata muscolatura. 

Ma durante il ricovero sarete addestrati ad eseguire i movimenti in maniera corretta.

Per tanto, si alle camminate, agli esercizi, al movimento, a guidare, allo sport, al sesso, ma con l’ approvazione dello specialista e con i dovuti accorgimenti.

Durante tutto il percorso, è fondamentale seguire le indicazioni dello specialista: il Dr. Vanni Strigelli ti accompagna passo per passo fino alla completa guarigione.