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Patologie e interventi possibili. Guarire con la protesi al ginocchio

Quali patologie si curano con la protesi al ginocchio, e quali interventi esistono? Vediamolo assieme

L’artrosi è una malattia cronica degenerativa, una patologia complessa nella quale si verifica un deterioramento delle cartilagini articolari, un’usura progressiva fino alla perdita completa.

Questo provoca rigidità articolare, dolore, infiammazione e la limitazione funzionale.

L’artrosi dell’arto inferiore più beneficiare enormemente della terapia medica con un programma riabilitativo individualizzato e indirizzato al rinforzo muscolare.

Nello stadio iniziale l’artrosi può migliorare anche con una serie di interventi non chirurgici come la perdita di peso, gli integratori per la cartilagine, la fisioterapia mirata e i farmaci antinfiammatori per gestire il dolore. 

Anche le infiltrazioni di farmaci nell’articolazione possono dare benefici.

Quando la malattia progredisce diventa impossibile praticare sport, e vengono limitate le attività della vita quotidiana come camminare o fare le scale, ed il dolore è presente anche durante la notte. 

In questi stati, la chirurgia protesica è necessaria per risolvere i sintomi, togliere il dolore e ridare movimento all’articolazione.


Quando è consigliabile l’intervento?

È consigliabile l’intervento quando nella radiografia è presente un artrosi grave con contatto osso su osso ed in presenza dei seguenti sintomi:

  • Dolore resistente alle terapie antidolorifiche;
  • Dolore costante anche a riposo;
  • Difficoltà a stare in piedi per lunghi periodi;
  • Inabilità a praticare le attività quotidiane;
  • Dolore a camminare;
  • Nessun beneficio o beneficio limitato dalla fisioterapia e dai trattamenti conservativi.

In questo articolo affrontiamo: 

  1. Patologie che si possono curare con la protesi al ginocchio
  2. L’intervento di protesi al ginocchio
  3. La protesi totale di ginocchio e monocompartimentale
  4. Protesi di ginocchio ultima generazioni mini invasiva 

1- Patologie che si possono curare con la protesi al ginocchio

I casi in cui è necessario un intervento di protesi al ginocchio sono: 

  • L’artrosi; 
  • L’osteonecrosi;
  • L’artrite reumatoide; 
  • L’artrosi post traumatica. 

Il ginocchio è l’articolazione più grossa del corpo umano, formata da femore, tibia e rotula,  permettendo la flessione e l’estensione della gamba.

Muscoli e legamenti sono tenuti insieme per conferire stabilità all’articolazione e consentirne il movimento.

Le superfici articolari delle tre ossa sono ricoperte da cartilagine, che ammortizza il contatto fra i capi articolari e diminuisce lo sfregamento durante il movimento.

L’artrosi del ginocchio

E’ una patologia caratterizzata del graduale deterioramento e perdita della cartilagine, che può essere secondario ad un trauma iniziale oppure può essere un progressivo consumo caratteristico col progredire dell’età.

L’artrosi iniziale provoca dolore a seguito dell’utilizzo prolungato dell’articolazione: progressivamente i sintomi peggiorano, compare rigidità e aumenta il dolore. 

Nell’artrosi avanzata i pazienti sono in grado di camminare per brevi tratti: compaiono difficoltà importanti a fare le scale e a mettersi in piedi dalla posizione seduta. 

L’osteonecrosi 

Nell’osteonecrosi il rapporto ematico all’osso è interrotto determinando la comparsa di dolore improvviso localizzato in una parte del ginocchio che non si placa neanche con il riposo perdurando anche la notte.

Nel ginocchio sono colpiti prevalentemente i condili femorali ed in particolare il mediale.

La diagnosi precoce offre possibilità di guarigione, ma quando l’osso e la cartilagine sono distrutti, la terapia è chirurgica con protesi di piccole dimensioni per trattare la zona coinvolta. 

L’artrite reumatoide

E’ una malattia infiammatoria cronica che determina il deterioramento della cartilagine sottoposta ad un attacco dal sistema immunitario.

L’artrosi post traumatica

E’ causata da un danno conseguente una frattura articolare o è la conseguenza di una frattura che non coinvolge l’articolazione direttamente, ma che causa un alterazione nel funzionamento articolare.

Se vuoi approfondire le patologie, ti consiglio di leggere questo articolo.

2- L’intervento di protesi al ginocchio

Nella maggior parte dei casi la protesi di ginocchio è consigliata nei casi di artrosi avanzata e sintomatica, quando la terapia conservativa (infiltrazioni, fisioterapia, farmaci ecc ) non risulta efficace.

Anche quando il dolore è resistente alla terapia antidolorifica o quando per camminare e per svolgere una vita normale è necessario assumere antidolorifici con continuità.

Per pazienti che hanno sviluppato artrosi diffusa del ginocchio o che sono affetti da malattie autoimmuni, è consigliata la protesi totale; invece i pazienti con artrosi di una sola porzione di ginocchio possono beneficiare di un intervento di protesi monocompartimentale, che garantisce un recupero più rapido.

La protesi totale di ginocchio è costituita da 4 componenti:

  1. Lo scudo femorale è in metallo, rivestito di leghe che diminuiscono l’attrito e l’usura durante il movimento. Una volta posizionato avvolge la parte articolare del femore;
  1. La componente tibiale è composta in titanio e normalmente ha un piccolo stelo che entra per pochi centimetri nell’osso della tibia per l’aumento della stabilità;
  1. Sulla componente tibiale è posizionato un inserto in polietilene, un materiale di altissima resistenza che sviluppa pochissimo attrito durante il movimento della protesi;
  1. La componente rotulea è un bottone in polietilene che viene applicato sulla rotula quando anche quest’osso è danneggiato dall’artrosi o nei casi in cui l’articolazione è affetta da una malattia reumatologica.

Esistono molte tipologie di protesi di ginocchio per cui è possibile personalizzare la protesi sulle necessità del paziente. 

Il chirurgo ortopedico visita il paziente e visiona le radiografie del ginocchio eseguite in piedi, “sotto carico”.

Tutti i pazienti che hanno dolore cronico al ginocchio causato dall’artrosi possono beneficiare di una protesi del ginocchio.

Identificare uno specialista in chirurgia protesica del ginocchio è la migliore garanzia di un buon risultato. 

La visita con l’ortopedico è il primo punto per valutare la necessità della protesi di ginocchio.

Infatti è importante tener presente che non tutti i pazienti necessitano di chirurgia e non tutti i dolori al ginocchio possono essere guariti dalla protesi.

L’operazione di protesi di ginocchio

L’operazione è indirizzata a garantire la sicurezza ed il benessere del paziente durante la procedura chirurgica. 

L’intervento inizia con la somministrazione dell’anestesia: quella più sicura e più utilizzata è la puntura spinale, e può essere associata ad un sedativo qualora il paziente volesse essere sedato.

La puntura spinale non è dolorosa ed ha molti vantaggi: riduce i rischi di trombosi venosa, il rischio di sanguinamento e migliora il controllo del dolore nel immediato post-operatorio.

Il paziente è poi posizionato sul letto operatorio e l’arto disinfettato.

Dopodiché si procede a sostituire le parti danneggiate con le componenti protesiche.

L’intervento termina con la sutura dell’incisione e la sua medicazione.

Dura circa 1 ora, ma dal momento in cui il paziente entra in sala operatorio e il momento in cui lascia il reparto passano all’incirca 2-3 orette.

Infine la fase di risveglio può avere una durata variabile.

Il paziente rientra dalla sala operatoria senza catetere vescicale e senza drenaggio chirurgico.

Complessivamente il ricovero dura 3-4 giorni. 

Nella struttura è presente un reparto di riabilitazione a cui possono accedere i pazienti sottoposti ad intervento di protesi articolare. 

Se utile, è possibile prolungare il ricovero per eseguire fisioterapia altrimenti è possibile iniziare il percorso ambulatoriale o al domicilio.

La protesi di ginocchio è una delle procedure mediche più affidabili e ha trasformato le vite di molti pazienti, permettendo loro di ritornare ad una vita attiva senza dolore.

Le protesi durano più di 20 anni nel 90% dei pazienti e più di 25 nell’80% dei pazienti. 

Resta importante compiere ogni anno la radiografia di controllo e la visita ortopedica per verificare il decorso dello stato di salute.

Se vuoi saperne di più, leggi anche questo articolo.

3- La protesi totale di ginocchio e monocompartimentale

Alcune malattie portano alla distruzione irreversibile dei capi articolari e, come abbiamo detto, solo la protesi può risolvere definitivamente tali sintomi.

Esistono diverse tipologie di protesi di ginocchio: protesi totale di rivestimento e protesi parziale o mono-compartimentale.

La procedura chirurgica elimina la cartilagine e l’osso danneggiato che viene sostituito con l’impianto protesico. 

Le protesi sono composte di vari materiale: titanio, polietilene, cromo, cobalto e cemento usato spesso per fissarle saldamente all’osso. 

Normalmente durante l’intervento è rimossa una piccola quantità di osso della tibia, sul femore e dalla rotula, in modo da eliminare così le strutture danneggiate e creando delle superfici ossee di buona qualità sulle quali posizionare l’impianto protesico. 

La maggior parte dei legamenti e dei tendini sono lasciati al loro posto e permettono un movimento naturale del ginocchio.

La protesi totale di ginocchio

Nella protesi totale di ginocchio l’osso e la cartilagine malate sono asportate e sostituite con le componenti protesiche.

Ogni procedura di protesi di ginocchio è personalizzata in base ai bisogni del paziente e possono esserci grandi variazioni da caso a caso. 

I passaggi generale della procedura includono:

  1. Somministrazione dell’anestesia e, in accordo con il paziente, la sedazione;
  1. Incisione chirurgica davanti al ginocchio per accedere all’articolazione;
  1. Rimozione della cartilagine e dell’osso danneggiato, per preparare i capi ossei all’impianto; 
  1. Assicurarsi che le componenti protesiche all’osso siano in posizione corretta;
  1. Test della nuova articolazione;
  1. Chiusura dell’incisione.

Protesi ginocchio monocompartimentale: cosa significa?

I chirurghi ortopedici specializzati nella chirurgia protesica hanno le competenze per scegliere il tipo di protesi: il percorso di cura deve essere personalizzato a partire dalla scelta dell’impianto. 

La protesi parziale del ginocchio è la più piccola protesi di ginocchio impiantabile: è un dispositivo che rispetta l’anatomia e permette una guarigione in tempi rapidi.

Vi sono malattie che colpiscono esclusivamente una parte dell’articolazione: patologie come per esempio la necrosi ossea colpiscono una zona ben delimitate dell’osso e della cartilagine e rendono possibile questa tecnica.

Quando l’artrosi di ginocchio coinvolge solo una parte dell’articolazione è possibile intervenire con una protesi parziale, più piccola e che consente di salvare tutte le porzioni sane del ginocchio.

Le protesi monocompartimentali hanno ottimi risultati e lunga sopravvivenza nel tempo, grazie al miglioramento delle conoscenze e a materiali evoluti di ultima generazione.

Il minor trauma chirurgico permette un recupero rapidissimo, il paziente cammina con tutto il peso sull’arto operato già poche ore dopo l’intervento e normalmente anche la durata del ricovero è breve, di circa 3 giorni. 

Le protesi parziali hanno dei grossi vantaggi rispetto a quella totale:

  • Incisione chirurgica più piccola;
  • Durata dell’intervento minore;
  • Minor sanguinamento;
  • Meno dolore;
  • Gonfiore minore;
  • Migliore stabilità articolare.

La protesi monocompartimentale permette di rivestire la porzione danneggiata del ginocchio, lasciando intatte le altre strutture articolari. 

I materiali utilizzati 

Negli ultimi anni i design delle protesi ed il numero di taglie disponibili sono notevolmente aumentati. 

Il metallo più utilizzato è il titanio, rivestito da una lega di cromo-cobalto che ha mostrato ottima resistenza nel tempo. 

Il cromo-cobalto contiene nichel a cui certi pazienti possono essere allergici: sono comunque disponibili protesi senza nichel per questi pazienti.

Il polietilene di ultima generazione, chiamato cross-linked, è altamente resistente all’usura.

Tipicamente la protesi di ginocchio è fissata all’osso con del cemento

Questo garantisce un immediato e solido ancoraggio, ed ha una lunghissima durata nel tempo. 

In alcuni pazienti, per esempio i giovani con buona qualità ossea, è possibile usare protesi non cementate, composte di un materiale che si integra con l’osso.

Per approfondimenti, puoi venire a questa pagina.

4- Protesi di ginocchio di ultima generazione mini invasiva 

Quando il dolore al ginocchio è così intenso da impedire anche i movimenti più semplici, come camminare, guidare, salire le scale, è possibile rivolgersi ad uno specialista ortopedico.

Fondamentale è capire lo stato della situazione e scegliere fra le soluzione di trattamenti quella più adatta: 

  • Protesi totale di ginocchio;
  • Protesi parziale di ginocchio.

In alcune cliniche della Toscana, nello specifico a Firenze, Pontassieve e area del Valdarno, puoi tornare velocemente alle abitudini quotidiane senza paura e senza dolore, grazie alla tecnica del Rapid Recovery e alla chirurgia mini invasiva.

Il concetto di protesi al ginocchio mini invasiva, oltre al vantaggio estetico, mira soprattutto ad un minore trauma chirurgico ed un recupero immediato del paziente.

L’ approccio mini invasivo è attuabile in tutti i pazienti sottoposti ad una protesi al ginocchio, sia parziale che totale e si traduce in una migliore esperienza per il paziente durante l’intervento ed il decorso post operatorio.

La gonartrosi grave che non risponde più ai farmaci, può essere risolta con un moderno intervento di chirurgia protesica mini invasiva, che consiste nel sostituire la cartilagine e l’articolazione danneggiata dall’artrosi o parte di essa con una protesi di ultima generazione.

La scelta del tipo d’impianto dipende da vari fattori: dal tipo di artrosi, dall’età del paziente e dal suo livello di attività, ma anche dalla qualità dell’osso.

A seconda delle condizioni del paziente, è possibile impiantare una protesi ginocchio totale oppure parziale (o monocompartimentale).

L’intervento protesico oggi può essere realizzato con la chirurgia mininvasiva che rispetta i tessuti nobili dell’organismo e permette un rapido recupero.

Protesi totale del ginocchio mini invasiva

Si ricorre all’impianto di una protesi totale mini invasiva se il ginocchio è danneggiato in tutti e tre i suoi comparti (femoro-tibiale mediale, laterale e femoro-rotuleo).

Durante l’intervento, si esegue l’incisione in sede pararotulea mediale evitando di sezionare anche il tendine e le sue fibre muscolari.

Tale protesi puo’ essere eseguita con la conservazione del legamento crociato posteriore, responsabile della propriocezione e stabilità del nostro ginocchio.

Protesi monocompartimentale o parziale mini invasiva

La protesi mini invasiva va a sostituire il solo compartimento danneggiato del ginocchio, e prevede uno stress chirurgico minore, con minore perdita di sangue, minore dolore e ripresa funzionale più rapida.

Inoltre la parte di articolazione sana viene salvata.

Esistono protesi parziali per il comparto interno, per quello esterno e per la rotula.

Protesi femoro rotulea

E’ adatta per i pazienti che sviluppano un’artrosi selettiva della rotula e manifestano sintomi prevalentemente nei movimenti a ginocchio flesso come alzarsi da una sedia o fare le scale.

Si chiama protesi femoro-rotulea perché va a sostituire il solo compartimento femoro-rotuleo.

La chirurgia mini invasiva lavora sul benessere psicofisico del paziente.

Prima dell’intervento, l’approccio di recupero rapido prevede l’educazione e la preparazione fisica dei pazienti anche mediante l’utilizzo di un’applicazione dedicata, MyMobility.

L’informazione permette una maggiore partecipazione e motivazione del paziente, mentre la preparazione fisica permette di limitare la perdita di massa muscolare post intervento.

L’intervento di protesi al ginocchio mini invasivo prevede l’utilizzo di protesi più piccole, resistenti all’usura, tecnologicamente avanzate e talmente personalizzate da essere, praticamente su misura del paziente.

Nel caso dell’impianto di una protesi ginocchio monocompartimentale si risparmiano le parti sane, anche i legamenti crociati anteriore e posteriore, essenziali per il movimento articolare fisiologico, la cinematica e la sensibilità.

Rispetto alla chirurgia tradizionale, quella mini invasiva presenta questi vantaggi:

  • I tempi di intervento, degenza, riabilitazione e recupero diminuiscono;
  • L’incisione è ridotta e, di conseguenza, la cicatrice meno evidente;
  • Utilizzo della colla in sostituzione dei punti, per una migliore guarigione cutanea ;
  • Sanguinamento ridotto durante e dopo l’operazione;
  • Il dolore e’ ridotto grazie ad una terapia multimodale.

La conseguenza di tutto ciò’ è un paziente che sta subito bene e quindi una degenza più’ breve, una riabilitazione meno faticosa e meno dolorosa e un recupero molto rapido. 

Il primo obiettivo del Rapid Recovery è quello di far alzare e camminare il paziente, a 5/6 ore dall’intervento, puntando ad una ripresa funzionale precoce.

La guarigione completa avverrà all’incirca nell’arco di 2-3 mesi.

Se vuoi approfondire l’argomento leggi quest’articolo.

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