L’alluce valgo è una patologia del piede molto diffusa che spinge le persone a cercare un rimedio efficace per alleviare il dolore.
Nota come “cipolla” la deformità dell’articolazione si presenta con uno spostamento verso l’esterno della base dell’alluce e della deviazione verso le altre dita da parte della punta dell’alluce stesso.
Può creare delle difficoltà nella vita di tutti i giorni, come arrecare fastidio con le tue scarpe preferite, problemi posturali e di deambulazione.
È un disturbo più o meno invalidante, doloroso, che colpisce le donne maggiormente rispetto agli uomini e che progredendo, provoca dolore e limitata capacità di movimento del piede.
Fortunatamente, ci sono diverse soluzioni terapeutiche.
In questo articolo vediamo come intervenire per il dolore in caso di alluce valgo, tra terapia conservativa e l’intervento chirurgico, che elimina definitivamente la deformità.
Alluce valgo infiammato, perché?
La deformazione e l’infiammazione dell’alluce valgo può essere dovuta a molteplici fattori:
- La predisposizione genetica;
- Malformazioni congenite;
- Un trauma del piede;
- L’artrite;
- Patologie reumatiche o neuromuscolari.
L’alluce valgo può provocare dolore persistente o intermittente, più o meno intenso, che si accusa anche a riposo e che può essere accompagnato da tumefazione e infiammazione della parte interessata.
L’alluce valgo determina la comparsa di una borsite, cioè un’infiammazione a carico della borsa mucosa alla base dell’alluce, conseguente, in genere, allo sfregamento della protuberanza ossea contro le scarpe.
Il progressivo aggravamento e aumento di dimensioni della deformità ossea comporta un danno sia funzionale che estetico.
La diagnosi può essere facilmente ottenuta sulla base della visita medica, corredata da un’anamnesi accurata e dell’esame clinico scrupoloso del piede nel suo complesso.
Come alleviare il dolore dell’alluce valgo?
Quando non risulta necessario affrontare un intervento chirurgico, esistono numerosi rimedi, definitivi conservativi, per alleviare il dolore causato dall’alluce valgo.
Nelle prime fasi il consiglio è utilizzare scarpe comode e plantari per alleviare anche il fastidio e distribuire correttamente il carico, così come evitare i tacchi alti ed attività che ti costringono in piedi per lungo tempo.
Anche i farmaci antinfiammatori e antidolorifici e i trattamenti fisioterapici possono alleviare il dolore, così come gli impacchi di ghiaccio sulla deformità impediscono il gonfiore e l’infiammazione.
Questo approccio determina alcune limitazioni: impedisce di indossare le calzature preferite, di svolgere attività sportiva, e ti obbliga a cambiare abitudini nel vestirsi.
I trattamenti conservativi, infatti, non sono risolutivi, in quanto non curano la patologia, ma ti permettono solo di conviverci con minor fastidio.
L’operazione dell’alluce valgo è dolorosa?
Solo l’intervento chirurgico permette la vera guarigione e la scomparsa del dolore dell’alluce valgo.
Si può intervenire con tecniche “a cielo aperto”, che prevedono incisioni di alcuni centimetri.
O con una chirurgia mininvasiva percutanea, che prevede micro-incisioni puntiformi o di pochi millimetri sulla cute attraverso le quali si introducono strumenti chirurgici dedicati e miniaturizzati.
Le tecniche mini invasive, utilizzate dal Dr. Vanni Strigelli, possono permettere di ridurre i tempi di intervento e di degenza e determinano una minore aggressività sui tessuti molli.
L’intervento assicura risultati affidabili e riproducibili, ed è indolore.
La novità di questa tecnica è l’assenza di mezzi di sintesi (viti e fili metallici) nel post operatorio.
Ciò consente di operare con una semplice anestesia locale in 15 minuti attraverso delle incisioni di 2-3 millimetri.
Il recupero post operatorio è breve e non invalidante.
E’ essenziale correggere tutti gli eventuali malfunzionamenti del piede, non soltanto l’alluce valgo.
Quanto dura il dolore post operatorio alluce valgo?
L’intervento è eseguito in regime di Day Hospital: vieni ricoverato al mattino e sei dimesso nel primo pomeriggio.
Il dolore post intervento è pressoché assente, come anche le cicatrici, con un notevole vantaggio estetico; il fastidio è presente solo i primi giorni ed è ben controllato con i comuni antidolorifici (prescritti dal medico in fase di dimissione).
Lo stesso giorno dell’intervento torni a camminare, anche senza stampelle, fin da subito caricando sul piede operato.
L’assenza dei mezzi di sintesi interni o esterni permette alle fratture di guarire velocemente, con bassissimo rischio di infezione, con meno dolore, nessuna riabilitazione e senza che restino cicatrici.
La tecnica chirurgica percutanea prevede un bendaggio post-operatorio ed una scarpa ortopedica con la suola pari.
Per quanto riguarda i tempi di ritorno ad una vita “normale” si può affermare che a 30 giorni è rimosso il bendaggio e la scarpa pari.
Dopo soli 3 mesi dall’intervento puoi tornare ad indossare qualsiasi calzatura, anche quelle con i tacchi, e a praticare qualsiasi attività sportiva.
Superata la convalescenza, e confermata la guarigione, il problema è scomparso.
Il Dr. Vanni Strigelli è specializzato in questo intervento in grado di correggere completamente e definitivamente la deformità: contattaci a questa pagina per dire addio al dolore.