L’alluce valgo, una deformità comune del primo dito del piede, è una patologia che può causare dolore e difficoltà a camminare: ad oggi, si può curare ed operare con la tecnica mininvasiva che permette tempi di recupero davvero rapidi.
È caratterizzata dalla sporgenza mediale della testa del primo metatarso e dalla deviazione laterale del primo dito.
Deformità, che non è esclusivamente ossea, ma è associata ad infiammazione e degenerazione dei tessuti molli circostanti.
Nel mondo circa il 30% delle donne è affetto da alluce valgo; gli uomini in percentuale minore, ma non ne sono esenti.
Può insorgere a qualsiasi età, comunemente tra i 40 e i 60 anni, ma esistono comunque forme giovanili e forme dell’età più avanzata.
La patologia tende a peggiorare nel tempo coinvolgendo anche le altre dita del piede che possono incurvarsi o deviare anche esse lateralmente.
Non è raro che all’alluce valgo si associano altri disturbi del piede, come il piede piatto o la metatarsalgia.
Spesso è motivo di disagio o imbarazzo, soprattutto d’estate con le scarpe aperte, ed impedisce di indossare le scarpe desiderate.
Come avviene la diagnosi?
L’alluce valgo è una delle patologie più comuni nell’osservazione ambulatoriale.
La diagnosi è semplice: spesso il paziente è consapevole della sua condizione, ma per un corretto studio preoperatorio, sono utili delle radiografie sotto carico del piede.
Quali sono i sintomi dell’alluce valgo?
La sintomatologia può variare da persona a persona: alcuni pazienti lamentano dolore al secondo dito, piuttosto che all’alluce.
Altri mostrano importanti deformità senza un dolore significativo; alcuni riferiscono di provare un violento dolore, senza deformità notevoli.
Il dolore diventa insopportabile quando si indossano scarpe strette e rigide come le scarpe con il tacco o quelle eleganti.
Con il peggiorare della deformità, la forma complessiva del piede può cambiare, e diventa difficoltoso trovare delle calzature comode.
In sintesi, i sintomi più comuni sono:
- Rigonfiamento alla base dell’alluce;
- Gonfiore o arrossamento intorno all’alluce;
- Dolore persistente o intermittente;
- Capacità limitata nei movimenti dell’alluce.
Quali trattamenti esistono per curare l’alluce valgo?
Quando e dove possibile, può essere utilizzato, inizialmente, un trattamento conservativo, non chirurgico, per l’alluce valgo.
Trattamento che può alleviare il dolore e il disagio, ma non può impedire un peggioramento nel corso del tempo.
Eventuali trattamenti conservativi consistono in:
- Antidolorifici e antinfiammatori;
- Tutori specifici;
- Plantari;
- Indossare calzature adatte.
Se l’alluce è doloroso e infiammato, l’applicazione di un impacco di ghiaccio sulla zona interessata più volte al giorno può alleviare dolore e infiammazione.
Così come indossare scarpe piatte a pianta larga e col tacco basso.
Ideali sono scarpe morbide, perché riescono a scaricare la pressione dell’alluce: i tacchi alti, invece, possono anche peggiorare la situazione mettendo pressione eccessiva sulle dita dei piedi.
Ma questo approccio, parzialmente efficace nelle forme più lievi, determina alcune limitazioni: per esempio, impedisce alla paziente di indossare le scarpe preferite o di svolgere attività sportiva.
I trattamenti conservativi, infatti, non curano la patologia, ma permettono di conviverci con minor fastidio.
Solo l’intervento chirurgico permette la totale guarigione.
Chirurgia mini invasiva dell’alluce valgo
Per eliminare l’inestetismo e tornare a indossare qualsiasi tipo di scarpe, è possibile intervenire sull’alluce valgo con tecniche minimamente invasive, che correggono il difetto e ti permettono di tornare alle abitudini quotidiane senza dolore.
L’intervento consiste nel rimodellare il piede attraverso micro incisioni puntiformi.
Questo comporta una riduzione del dolore post-operatorio, del sanguinamento e del gonfiore, permettendo un recupero rapido dall’intervento.
Come avviene l’intervento?
L’intervento, della durata di circa 10-15 minuti, in anestesia locale, assicura risultati affidabili e riproducibili, ed è indolore.
La correzione mini-invasiva o percutanea dell’alluce valgo è una tecnica chirurgica che prevede la realizzazione di 2 o 3 micro incisioni (puntiformi) per eseguire le osteotomie correttive senza eseguire incisioni.
Quando la problematica è lieve o moderata non sono necessari mezzi di sintesi (come placche, viti o fili metallici) ma solo un bendaggio ed una scarpa con suola piatta.
Nei casi di valgismo grave, sarà utilizzato un mezzo di sintesi e talvolta l’intervento percutaneo può non essere possibile.
I tempi di recupero grazie all’approccio del Rapid Recovery sono molto veloci.
I pazienti possono alzarsi già subito dopo l’intervento, con minor fastidio e dolore, praticamente assente, ed entro un mese possono tornare a camminare con qualsiasi tipo di scarpe.
Nella maggior parte dei casi, soprattutto quando ancora la situazione non è grave, è possibile intervenire senza incisioni e senza placche.
Per questo è fondamentale rivolgersi prontamente ad un esperto, quando il problema e il dolore sono nella fase iniziale: lo specialista può analizzare così con cura la situazione e consigliarti il trattamento migliore.
I benefici della tecnica mini invasiva
I benefici apportati da questa tecnica sono numerosi:
- Riduzione del dolore post-operatorio;
- Minor sanguinamento e gonfiore;
- Recupero rapido dall’intervento;
- Nessun mezzo di sintesi come placche, viti o fili metallici;
- Basta un bendaggio ed una scarpa con suola piatta;
- Velocità di tempo chirurgico, 10-15 minuti;
- Nessuna cicatrice;
- Deambulazione immediata;
- Minima tumefazione post-operatoria;
- Complicanze post-operatorie ridotte al minimo;
- Rispetto dei tessuti.
Questo ultimo punto è molto importante, anche se a volte è sottovalutato.
Troppe volte, infatti, il piede è identificato soltanto come quella parte del corpo che sostiene il peso del corpo quando camminiamo e corriamo.
In realtà, il piede non è solo un organo di movimento, ma, al contrario, è principalmente un organo di senso, ed è importante trattarlo e curarlo come tale.
Se vuoi saperne di più, visita la pagina del Dr. Vanni Strigelli , dove potrai conoscere la qualità dell’intervento utilizzato per curare questa patologia.