L’alluce valgo è una deformità del primo dito del piede, comunemente chiamato “patata” o “cipolla”, caratterizzato dalla sporgenza mediale della testa del primo metatarso e dalla deviazione laterale del primo dito.
La deformità non è soltanto ossea ma coinvolge i tessuti molli circostanti e si manifesta con infiammazione, dolore e rossore.
Il trattamento, inizialmente, può essere conservativo.
Nelle fasi iniziali della malattia, l’utilizzo di scarpe comode e di plantari può alleviare il fastidio; così come l’assunzione di farmaci antinfiammatori e trattamenti fisioterapici.
Anche la crioterapia può dare alcuni benefici.
Questo approccio da risultati parziali e non è risolutivo.
Non evita la progressione della deformità’ nel tempo.
In più, i tutori correttivi quindi così come le altre terapie non sono in grado di rallentare l’evoluzione della patologia
I trattamenti conservativi, infatti, non curano la patologia, ma permettono di conviverci con minor fastidio. .
Solo l’intervento chirurgico permette la vera guarigione.
Quando la deformità del primo dito è progressiva e peggiora nel corso del tempo conviene intervenire chirurgicamente per evitare che la deformità peggiori fino a coinvolgere anche le altre dita del piede.
Le tecniche utilizzate comunemente sono due, classica o mini invasiva.
Chi può sottoporsi all’intervento per la correzione dell’alluce valgo?
La principale indicazione all’intervento è il dolore avvertito dal paziente, ma anche frequenti episodi di borsite, cioè’ di un’infiammazione acuta di quella che viene volgarmente chiamata patata.
Un altro segnale è un rapido peggioramento: l’intervento permette di evitare di dover trattare successivamente deformità più gravi e difficilmente recuperabili.
L’intervento chirurgico classico
L’intervento di alluce valgo classico è a cielo aperto, e prevede il taglio e l’apertura di cute e tessuti fino a scoprire l’osso e intervenire direttamente.
Solitamente sono utilizzate viti, placche o fili metallici e dura all’incirca 30 minuti.
L’intervento chirurgico mini invasivo
Le tecniche moderne mirano alla correzione ossea con un approccio chirurgico poco aggressivo e di breve durata.
L anestesia è locale, associata ad una leggera sedazione, è molto confortevole, non pericolosa, copre a lungo dal dolore e consente una dimissione rapida.
L’intervento chirurgico, denominato osteotomia percutanea, ha l’obiettivo di riallineare le ossa dell’alluce e bilanciare le forze che hanno portato alla deformità.
Dura circa 10 minuti e prevede l’utilizzo di strumenti sottilissimi, piccole frese chirurgiche di tipo odontoiatrico, a ‘cielo chiuso’, senza incisione chirurgica e senza l’esposizione di ossa e tessuti circostanti.
Assicura risultati affidabili e riproducibili.
La deambulazione è possibile fin da subito.
Non vengono praticate incisioni, ma minuscoli fori (puntiformi, pochi millimetri) attraverso cui il chirurgo ortopedico esegue l’intervento correttivo.
Il chirurgo guida e controlla la correzione dell’alluce valgo attraverso un particolare apparecchio radiologico collegato ad un monitor.
L’assenza dei mezzi di sintesi interni o esterni permette alle fratture di guarire velocemente, con bassissimo rischio d’infezione e con meno dolore.
Operazione all’alluce valgo: è dolorosa?
Il dolore post intervento è pressoché assente, come anche le cicatrici, con un notevole vantaggio estetico.
Il tipo di operazione correttiva viene scelto dopo un’attenta valutazione delle radiografie dei piedi sotto carico considerando diversi parametri (età, dolore, livello di deformità).
In alcuni casi, la chirurgia percutanea viene abbinata a tecniche chirurgiche tradizionali per correggere sia l’alluce valgo sia le deformità a carico delle altre dita.
E’ essenziale correggere tutti gli eventuali malfunzionamenti del piede, non soltanto l’alluce valgo.
I vantaggi della tecnica mini invasiva
La tecnica mini invasiva, in sintesi, comporta benefici immediati e duraturi:
- Una riduzione del dolore post-operatorio;
- Un minor sanguinamento e gonfiore;
- Un recupero rapido dall’intervento, guarigione in 30 giorni;
- Non sono necessari mezzi di sintesi come placche, viti o fili metallici;
- Velocità di tempo chirurgico,in media 10-15 minuti;
- Recupero immediato della deambulazione;
- Minima tumefazione post-operatoria;
- Le complicanze post-operatorie sono ridotte al minimo;
- Nessuna cicatrice.
Post operazione
E’ evidente quanti e quali siano i vantaggi di questa metodica, così come risulta semplice il periodo post operatorio, con davvero poche regole da seguire.
Il paziente viene dimesso lo stesso giorno dell’intervento e torna a camminare, anche senza stampelle, fin da subito caricando sul piede operato.
Il gonfiore è limitato e di entità variabile.
Non restano cicatrici, la riabilitazione non è necessaria.
Dopo soli 3 mesi sarà anche possibile tornare ad indossare le scarpe con il tacco.
Superata la convalescenza, e confermata la guarigione, il problema è scomparso: questo intervento chirurgico è in grado di correggere completamente la deformità.
Per questo risulta fondamentale intervenire in una fase precoce della patologia: infatti più la patologia è avanzata e le deformità strutturata, più il recupero sarà lento.
Il risultato sarà comunque la scomparsa dell’alluce valgo, in qualunque fase.
Se vuoi approfondire l’argomento, leggi anche questo articolo.